Dopo aver raccontato poco tempo fa l’uscita dal gruppo politico Piazza Pulita, all’opposizione nel consiglio comunale di Boscotrecase, di un suo consigliere Alfredo Izzo oggi il tema si ripropone e registriamo un’altra presa di distanza da un progetto oramai avviatosi verso il fallimento. Questa volta a decidere di dichiararsi indipendente è la consigliera Daria Cirillo. La scelta è legata ad un cambio di registro del progetto dopo la sconfitta elettorale di due anni fa “un progetto nato con l’intento di migliorare il paese coinvolgendo i cittadini, informandoli, rendendoli parte attiva di un cambiamento ma che dopo l’urto elettorale ha perso la grinta e la voglia di fare e che ora è il nulla” sottolinea la Cirillo.
Cosa l’ha convinta ad uscire dal suo gruppo politico e dichiararsi indipendente?
Ho chiesto più volte ai componenti del gruppo in questi anni di migliorare la comunicazione interna, di non lasciare che le cose buone fatte da un singolo consigliere fossero prerogativa di pochi membri. Allo stesso modo ho chiesto di tornare ad essere ciò che eravamo, di riprendere i volantinaggi, i banchetti, le iniziative pubbliche, ho chiesto di portare proposte e idee all’attenzione del Sindaco – per scardinare il ruolo succube e testimoniale a cui l’opposizione è relegata dalla legge elettorale a base comunale – ma mi è stato risposto che dovevamo rappresentare il problema e non la soluzione per chi invece governa. Ho iniziato a studiare ogni documento, comprese le leggi di riferimento per apportare dei miglioramenti e votare provvedimenti in modo consapevole. Un membro del gruppo mi ha detto che stavo facendo la cosa giusta e che avrei dovuto prendermi l’onere e l’onore di trascinare Piazza Pulita. Ma preparandoci per l’ultimo consiglio comunale ho provato a coinvolgerli (dopo aver analizzato tutti i documenti) per votare favorevolmente il punto che riguardava il diverso utilizzo dei fondi ex L.219/81 – un tesoretto di circa 700 mila euro scovato dal lavoro del consigliere di opposizione Alfredo Izzo in connubio con la maggioranza nei meandri delle disastrate casse comunali e stranamente dimenticato da anni – ma mi è stato detto di adeguarmi alla scelta del gruppo (che però non aveva visionato i documenti) e votare contro le mie idee e soprattutto contro ciò che di buono si può fare per il paese. Ma io ho votato secondo coscienza e subito dopo il consiglio ho comunicato le mia uscita da Piazza Pulita per continuare il mio percorso da indipendente (come qualcuno dall’interno del gruppo pure m’aveva indicato di fare contraddicendo l’invito ad essere il ‘leader’ del gruppo espresso pochi giorni prima).
Dopo la sua comunicazione di indipendenza sui social sono partite le accuse di essere solo attaccata alla poltrona. Come risponde?
Un post su FB in cui dichiaro di allontanarmi dal gruppo perché siamo incapaci di lavorare insieme, senza fare attacchi, senza polemiche, ha dato il via alle accuse di essere attaccata alla poltrona, facendo passare l’idea di una indennità sostanziosa che entrerebbe nelle mie tasche e alla quale non voglio rinunciare. Tengo a precisare che per gli anni 2016/2017 il totale dell’indennità ammonta a 360€. In merito a questa indennità, piochè non faccio più parte del gruppo ho deciso di darli in beneficenza, non so ancora a quale Ente, ma rendiconterò appena deciso. Mi dispiace essere arrivati a questo, avrei preferito lasciare senza troppe polemiche, ma l’attacco gratuito se lo potevano risparmiare. Invece c’è chi si nasconde dietro un falso perbenismo e crede che tutti quelli che non condividono le sue idee siano delle ‘mele marce’. Mi hanno detto che lasciando il gruppo e non ‘la poltrona’ ho dimostrato di non avere carattere. Premesso che penso ci voglia più carattere a dissociarsi che a seguire il gregge, il problema probabilmente è che qualcuno sta aspettando le dimissioni di chi li precede (dimissioni a volte forzate da una mano superiore) per la voglia di andarsi a sedere su quella stessa poltrona.
Come continua adesso il suo cammino politico?
Esprimo disprezzo per la vecchia politica, disprezzo non inteso verso le persone che ci hanno preceduto, quanto piuttosto verso un modo obsoleto di fare politica. Sono contraria a una maggioranza che decide sempre senza coinvolgere l’opposizione, ma sono ugualmente contraria a un’opposizione che sa dire solo “no”. Penso sia più corretto andare verso una politica in cui tutte le parti in causa apportino, nei limiti delle proprie competenze e capacità, idee e progetti per risolvere e migliorare la situazione della collettività, rivendicando il senso di appartenenza al proprio territorio.
VIAN