Ritrovamento dei Van Gogh a Castellammare, possibile sconto di pena per Raffaele Imperiale

Un errore di calcolo potrebbe garantire uno sconto di pena a Raffaele Imperiale

raffaele imperiale dubaiUn errore di calcolo potrebbe garantire uno sconto di pena a Raffaele Imperiale. Il superlatitante stabiese, infatti, avrebbe collaborato per il ritrovamento dei due quadri di Van Gogh nel settembre del 2016 ed è per questo motivo che gli spettavano delle attenuanti. Attenuanti che non sono state prese in considerazione durante la sentenza in primo grado ed è così che gli avvocati hanno chiesto ai giudici, della Corte d’Appello di Napoli, una riduzione della condanna. L’obiettivo è passare da 18 anni a 9 anni e mezzo.




I giudici partenopei, ora, dovranno prendere in considerazione i documenti presentati dalla difesa e decidere sul da farsi. Raffaele Imperiale, intanto, è ancora latitante, probabilmente negli Emirati Arabi Uniti. La riduzione della condanna, se confermata, sarebbe un grande risultato per i legali del narcos stabiese. Lui, e il suo socio che per primo ha deciso di collaborare con le forze dell’ordine, Mario Cerrone, avrebbe fornito giuste informazioni agli inquirenti di Castellammare.

Imperiale, un boss fantasma

Non ci sono precedenti penali per Raffaele Imperiale. Non è mai stato arrestato (se non in un raid della polizia a Dubai, ma riuscì a scappare). E’ sempre stato un passo avanti a tutti comunicando, spesso, con reti ultra sicure e con sistemi di crittografia che potessero proteggerlo. Nonostante ciò, tantissimi clan di Napoli avevano contatti con lui sia per la droga che per le armi. Un giovane, nativo di Castellammare di Stabia, che si è creato un impero con i soldi maturati con le cosche del vesuviano.




“Lelluccio Ferrarelle”, perchè da ragazzo consegnava le bibite per conto del padre, ora è diventato uno dei latitanti più cercati d’Europa. Al momento risiederebbe negli Emirati Arabi ma non si esclude che, dopo le ultime leggi nazionali, scappi in qualche Stato limitrofe. In Italia, ad attenderlo, c’è la magistratura e il carcere.



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