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Napoli, un’attività a luci rosse in un b&b turistico

Dietro le sembianze di un b&b in una delle zone più turistiche di Napoli, si nascondeva un’attività a luci rosse. All’interno della struttura, in via Chiaia, gli agenti di polizia Municipale hanno accertato la presenza di una prostituta che svolgeva la sua attività già da alcune settimane. La donna, con precedenti per lo sfruttamento della prostituzione, pubblicizzava le sue prestazioni attraverso un sito che promuove incontri a pagamento. Nei suoi confronti è stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico ai sensi dell’art 600 del codice penale e il suo telefonino sequestrato.




Rintracciati il proprietario e il gestore del b&b. Quest’ultimo è stato denunciato per favoreggiamento della prostituzione e sanzionato per attività ricettiva non autorizzata. Da ulteriori accertamenti si è accertato che lo stesso individuo gestiva un’altra attività ricettiva abusiva nelle immediate vicinanze. Per comprendere la portata di un fenomeno forse sottovalutato dalle istituzioni non mancano esempi eclatanti in città: prostitute di colore all’imbrunire esercitano indisturbate in uno spiazzo situato proprio di fronte al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo sito in via Terracina.




Alcune fonti vicine alle forze dell’ordine racconterebbero di indagini che avrebbero evidenziato come in alcuni casi a spingere le ragazze alla prostituzione siano le stesse mamme e di come in altri le famiglie sembrino incredibilmente non chiedersi come faccia una studentessa 18enne a mantenere un tenore di vita così elevato. Della serie: tanto, troppo sesso a pagamento sotto gli occhi di istituzioni forse prese da altre priorità per dar peso alla cosa.

Alfonso Maria Liguori



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