La politica del Vesuviano fa davvero gli interessi dei cittadini?

Ecco come chi detiene un buon numero di conensi alle urne si trova a cambiare partito, coalizione, ma resta in auge. Una realtà questa incontestabile che spiegherebbe vistose contraddizioni

vesuviano politica casatiPolitica nel vesuviano: tra i banchi dei rispettivi consigli comunali dovrebbero sedere esponenti politici o cittadini attivi sui territori motivati dall’unico fine di apportare benessere alle comunità e non a se stessi. Un punto questo che a nostro modesto avviso ha fortemente penalizzato le città all’ombra del Vesuvio da sempre: cambia la melodia ma i musicisti, nella stragrande maggioranza dei casi , restano gli stessi. Semplice la spiegazione: la politica si fa con i numeri, purtroppo i buoni propositi , da soli, lasciano il tempo che trovano.




Ecco come chi detiene un buon numero di conensi alle urne si trova a cambiare partito, coalizione, ma resta in auge. Una realtà questa incontestabile che spiegherebbe vistose contraddizioni a monte di improvvise alleanze nate tra figure storicamente rivali. Per non parlare dei “guru” della tastiera che attraverso i social nell’arco di poco tempo scrivono come fiumi in piena pro e contro gli stessi politici a seconda dell’utilità che questi possono assumere per faccende legate a questioni di interesse personale o familiare. Ben vengano polemiche costruttive, si tuteli la satira intelligente a patto però che non ci si elevi improvvisamente e a convenienza ad unici detentori della verità , a dispensatori di giustizia e saggezza. Francamente certe miserabili esternazioni lasciano il tempo che trovano sottolineando come in certe realtà regni ancora sovrana la massima “ Hasta la pagnotta siempre”.




Massima fiducia al contrario ai politici del fare, agli imprenditori impegnati filantropicamente nei processi rinnovativi di realtà urbane per decenni associate esclusivamente a vicende di camorra. Attenzione poi a non lasciarsi andare a dichiarazioni che si allontanano palesemente dalla realtà: l’emergenza sicurezza è ancora forte nel vesuviano così come i disagi logistici dei cittadini legati, tanto per fare un esempio, a sedi ASL site in punti difficilmente raggiungibili dei paesi e a servizi di raccolta rifiuti quanto meno discutibili. Gridare al miracolo, all’improvvisa risoluzione di problemi endemici da parte di qualche politico o sindaco equivale ad affermare il falso. La strada è ancora tutta in salita : senza adeguata scolarizzazione, occupazione , sana aggregazione i risultati nella lotta all’inciviltà e alla sub cultura camorristica saranno sempre insoddisfacenti.

Alfonso Maria Liguori



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteTorre Annunziata, camorra: chi comanda nel clan Gionta?
SuccessivoNapoli choc, tentano di accoltellare guardia giurata: 3 denunciati
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.