Pimonte, la morte di Sabatino potrebbe essere un segnale: la faida è vicina

Filippo Sabatino, 33 anni di Gragnano, non è morto per caso. Per gli investigatori potrebbe essere un messaggio rivolto ai clan che dominano i Monti Lattari

Filippo Sabatino, 33 anni di Gragnano, non è morto per caso. Per gli investigatori potrebbe essere un messaggio rivolto ai clan che dominano i Monti Lattari e non si esclude, quindi, una possibile faida nelle prossime settimane. Il pregiudicato di Gragnano è stato raggiunto mentre si trovava nella sua auto in via Gesinelle, a pochi metri di distanza dalle abitazioni di due esponenti di spicco del mondo camorristico: Francesco Di Martino e Raffaele Afeltra.

Sono loro i reggenti degli Afeltra Di Martino di Pimonte ma che estendono il proprio dominio, con il benestare dei D’Alessandro di Castellammare, sui Lattari. I carabinieri, al momento, stanno tentando di riscontrare un possibile punto di incontro tra Sabatino e Di Martino. Secondo una prima ricostruzione, il 33enne di Gragnano da tempo era finito nelle grazie del cugino di Leonardo Di Martino ‘o lione’, soprattutto dopo l’uscita dal carcere.

Spesso era solito accompagnarlo in giro come se fosse un uomo fidato. Per questo non si esclude nessuna ipotesi, anche che lo stesso Di Martino fosse con lui al momento dell’agguato per poi scappare a piedi. Ciò che sembra certo è che i sicari attendevano Sabatino e sapevano di trovarlo nella sua auto a quell’ora di notte. Due colpi, precisi, mirati. Un lavoro da professionisti della camorra. Il messaggio, quindi, è stato lanciato: colpire un uomo vicino ai Di Martino potrebbe essere un avvertimento proprio per la cosca di Pimonte.

Chi era Sabatino

Sabatino in passato era stato condannato per danneggiamento ma anche per tentato omicidio. Fu lui a gambizzare uno dei due killer di Carlo Cannavacciuolo, il veterinario di Santa Maria la Carità ucciso dopo un tentativo di rapina. Secondo gli inquirenti, all’epoca Sabatino intervenne per risolvere alcuni questioni di droga. Forse per conto di qualcuno. L’episodio in questione venne attenzionato dalle forze dell’ordine perchè già segnava la fine di un equilibrio che fino a quel momento regnava nell’area dei Lattari. Dopo la morte di Ciro Orazzo, Antonio Fontana e Filippo Sabatino, la faida sembra vicina.

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