Approvato il fondo di garanzia per l’emergenza casa dal consiglio comunale di Torre Annunziata. Attivabile a fronte di inadempimenti di chi fitta l’abitazione nei primi tre anni del contratto, sino ad un importo massimo di tre mensilità del canone locativo iniziale. I proprietari disposti a concedere in locazione l’immobile dovranno sottoscrivere un contratto di locazione calmierata per poter avvalersi di tali benefici.
Destinatari del provvedimento sono i nuclei familiari che si trovano in situazione di disagio abitativo, a causa di sfratto o che abitano in alloggio procurato, a titolo precario, dai servizi di assistenza sociale e che intendono prendere in affitto un alloggio come abitazione principale. Posso presentare a domanda le famiglie che sono risultate idonee ma non assegnatarie di alloggi pubblici. Il fondo andrà a coprire sino a tre mensilità del canone. «Il comune in questo modo si farà garante nei confronti delle famiglie che non possono offrire le garanzie reddituali richieste dai locatori», ha commentato l’assessore al Patrimonio Emanuela Cirillo.
Non sono mancate le polemiche durante l’assise di martedì 5 giugno. A scatenare il contrasto l’esiguità del fondo: diecimila euro. Troppo pochi a fronte delle tantissime richieste che inonderanno gli uffici di via Schiti, risultando ingestibili, hanno commentato i consiglieri di minoranza. Ma l’intervento più duro è arrivato dal consigliere di maggioranza Germaine Popolo. «La proposta di un fondo di garanzia per concedere i fitti è una buona idea. Però ho delle perplessità perché da poco questo consiglio ha approvato il bilancio, un bilancio ingessato e che non consente grandi manovre economiche. Dobbiamo essere un’amministrazione seria e credibile, non possiamo stanziare solo diecimila euro quando sappiamo che la richiesta sarà sicuramente ancora più elevata. Non bisogna fare come in altre occasioni: solo annunci. Bisogna guardare e valutare bene quello che facciamo e quello che proponiamo per evitare poi di non essere seri e credibili».
Un attacco che conferma la spaccatura che creatasi all’interno della maggioranza e la formazione di un gruppo dem che a gran voce chiede il rimpasto.