La camorra storica di Napoli perde un altro pezzo da ’90 del sistema : si è spento ieri nella sua casa situata nel Cavone, zona tra piazza Dante e via Salvator Rosa, il boss Ciro Lepre. “O sceriffo” : questo lo pseudonimo con il quale era identificato il ras, soprannome nato dal modo di gestire il quartiere, criminalmente parlando, dello stesso. Un malavitoso di spessore, rapido nell’agire, pronto a punire con feroce precisione rivali e traditori. Lo scorso maggio era stato colto da ischemia cardiaca nel carcere di Nuoro in Sardegna, dove stava scontando una condanna per associazione a delinquere ed estorsione, e da quel momento non si era più ripreso.
Negli ultimi tempi aveva ottenuto a causa dell’ulteriore peggioramento delle condizioni di salute il regime degli arresti domiciliari. Ciro Lepre è famoso per essere scampato ad un agguato mortale messo a segno nell’ambito della guerra di camorra tra i Misso e i Torino del rione Sanità : un proiettile esploso dai killer passò da guancia a guancia il boss provocandogli incredibilmente solo lievi ferite. Un fatto che suscitò notevole scalpore negli ambienti di mala: secondo la ricostruzione dei fatti fornita recentemente da alcuni collaboratori di giustizia pare che a comandare la fallita esecuzione fossero stati i Terracciano, clan operante nei Quartieri Spagnoli.
Con Ciro Lepre se ne va un capo capace di creare un’ingente giro d’affari nella propria zona : si parlerebbe di business legati prevalentemente allo spaccio di stupefacenti nel cuore storico della città che avrebbero portato nelle casse del clan oltre un milione di euro all’anno. La tensione nei vicoli sale : secondo radio mala nuovi gruppi emergenti, formati da ragazzi poco più che adolescenti dal modus operandi oltremodo violento, potrebbero approfittare dell’assenza di capi storici della camorra e tentare la conquista criminale del centro storico di Napoli a suon di morti ammazzati. Aria di guerra dunque in una Napoli dove il malaffare si rigenera con incredibile rapidità.
Alfonso Maria Liguori