Arrestato pedofilo in rete, 26 le vittime. Inchiesta partita da Ischia – VIDEO –

Le indagini, effettuate dall’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Ischia, avviate nel novembre del 2017 a seguito della denuncia sporta dal padre di una delle vittime

Nelle prime ore di questa mattina, a seguito di sviluppi di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ischia, in collaborazione con i colleghi della Compagnia Carabinieri di Sassuolo (MO), hanno dato esecuzione ad ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, nei confronti del ventunenne B.A., residente in Prignano sulla Secchia (MO), indagato in ordine ai reati ex art. 81 cpv 600 ter co 1 n.1 600 sexies c.p. (produzione di materiale pedopornografico utilizzando minori degli anni 18) e art. 600 ter c. 4 c.p. (divulgazione di materiale pedopornografico) in danno di 26 ragazze minorenni residenti su tutto il territorio nazionale.

Le indagini, effettuate dall’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Ischia, avviate nel novembre del 2017 a seguito della denuncia sporta dal padre di una delle vittime, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati.

Difatti, si è accertato che l’indagato adescava le minorenni per il tramite degli applicativi Instagram e Whatsapp, facendosi fornire, dopo aver instaurato un’apparente relazione sentimentale, foto e video a tema sessuale; successivamente, al fine di ottenere ulteriore materiale, minacciava le vittime di diffondere quanto precedentemente consegnato, se queste non avessero inviato ulteriori immagini e filmati; in qualche circostanza la minaccia è anche consistita nell’invio, da parte dell’indagato, di filmati riconducibili al terrorismo islamico allo stesso fine di suscitare timore nelle minorenni.

Nel corso delle attività, presso il domicilio del pedofilo, i Carabinieri hanno sequestrato svariate apparecchiature elettroniche (PC, smartphone, Hard Disk) rinvenendo, a seguito di consulenza tecnica informatica, ulteriore materiale pedopornografico.

Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare sono state effettuate diverse perquisizioni disposte dalla Procura.

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