No al Tempio di Cremazione nel Parco del Vesuvio

Interrogazione dei senatori Puglia e Vaccaro (M5S): “Impianto sovradimensionato, danno all’ambiente e deterrente al piano di rilancio turistico”

“Con un’operazione messa in atto senza alcun profilo di trasparenza, che non tiene conto di un reale fabbisogno, ma che giustificherebbe soltanto un malcelato intento speculatorio, si sta avallando la costruzione a Massa di Somma, nel cuore del Parco Nazionale del

Vesuvio, di un Tempio di Cremazione eccessivamente sovradimensionato rispetto al bacino di utenza potenziale.

Un’autentica “bomba ecologica” in un’area di enorme rilievo paesaggistico e naturalistico, con un evidente impatto ambientale e possibili conseguenze per la salute dei cittadini, tenuto conto che la struttura, a cui fanno riferimento le comunità dei soli comuni di Massa di Somma, Cercola e San Sebastiano al Vesuvio, per un totale di 32mila abitanti, sarà dotata di ben sei forni di cremazione.

Un paradosso in piena regola, se si pensa che a fronte di una media di 270 decessi l’anno, soltanto una risibile percentuale sarebbe oggetto di cremazione. Basti pensare che a Napoli, nel cimitero di Poggioreale, è pronto a entrare in funzione un Tempio di Cremazione con soli tre forni, per una popolazione di un

milione di abitanti”. E’ quanto denunciano i senatori del Movimento 5 Stelle Sergio Puglia e Sergio Vaccaro, che sulla vicenda hanno annunciato un’interrogazione ai ministri delle Infrastrutture e dell’Ambiente.

“La portata della struttura, destinata a essere tra le più grandi in Italia, sarà tale da poter soddisfare addirittura le richieste dell’intero territorio regionale campano. Ed è irragionevole – proseguono Puglia e Vaccaro – che, con delibera dell’assemblea dei sindaci del Consorzio cimiteriale di Cercola, Massa di Somma e San Sebastiano, si stia per realizzare un impianto che non solo mette a rischio ogni iniziativa di rilancio turistico del Parco del Vesuvio, con i relativi progetti di valorizzare dei sentieri del Parco e dei percorsi enogastronomici, ma che produrrà emissioni in un’area circondata da comuni densamente popolati e a due passi da tre strutture ospedaliere, l’Apicella, la Clinica Lourdes e l’Ospedale del Mare”.

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