Torre Annunziata verso un nuovo Waterfront

Sinergia pubblico-privato nel segno della Buffer Zone

Favorire lo sviluppo e la rigenerazione urbana di Torre Annunziata attraverso interventi concepiti nell’ambito di una più ampia strategia di valorizzazione dell’intera Buffer Zone di Pompei, a cominciare dal rinnovamento del Waterfront e delle aree retro-portuali del Comune oplontino, ripensate in modo da tenere insieme funzioni miste di tipo industriale/cantieristico, ludiche e turistico-ricettive.

È questo uno dei principali obiettivi del Protocollo di Intesa firmato oggi, lunedì 29 aprile presso il Municipio di Torre Annunziata, dal sindaco Vincenzo Ascione, dal presidente dell’Associazione Naplest et Pompei Marilù Faraone Mennella, dal presidente dell’Unione Industriali Napoli Vito Grassi e dal presidente dell’Associazione Costruttori di Napoli (Acen) Federica Brancaccio.

La firma del protocollo si inserisce nel “Piano strategico di sviluppo della Buffer Zone” approvato il 20 marzo del 2018 dal Comitato di Gestione dell’Unità del Grande Progetto Pompei, strumento con cui il Governo ha inteso coordinare progettualità e interventi pubblici e privati ritenuti indispensabili per il rilancio economico-sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica del sito Unesco e dei nove comuni della Buffer Zone (Pompei, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Portici, Ercolano, Torre del Greco, Trecase, Boscotrecase, Boscoreale).

Partnership pubblico- privata al servizio del territorio

Il protocollo firmato oggi fa seguito, in particolare, a due precedenti protocolli firmati dal Comune di Torre Annunziata rispettivamente con l’Associazione Naplest et Pompei il 17 febbraio 2017 e con l’Acen il 13 novembre 2018. Con il primo, l’Associazione che riunisce una cordata di investitori privati impegnati già dal 2010 nell’attivazione di progetti di rigenerazione territoriale dapprima nell’area orientale di Napoli e poi nell’intera macro-area vesuviana e costiera, assumeva l’impegno di realizzare una “selezione di iniziative private attivabili sul territorio Comunale e l’attrazione su di esse di investitori nazionali ed esteri, in pieno accordo con l’Unità Grande Progetto e in conformità con la ratio e le previsioni del Piano Strategico”. Con il secondo l’Acen si impegnava a realizzare studi e approfondimenti meta-progettuali circa la potenzialità di rigenerazione urbana del territorio di Torre Annunziata per promuovere “la riqualificazione e lo sviluppo della zona portuale e di quella del waterfront che dal Porto si sviluppa verso sud”.

Nel solco degli accordi siglati con l’Associazione Naplest et Pompei e Acen si integra oggi anche l’impegno dell’Unione Industriali di Napoli, che “intende essere parte attiva nella promozione e realizzazione di iniziative imprenditoriali dei suoi associate e di altri investitori italiani o esteri che consentano lo sviluppo e la rigenerazione urbana del territorio di Torre Annunziata e Pompei”.

Un nuovo Waterfront per Torre Annunziata

Il Protocollo firmato oggi dal Comune con l’Associazione Naplest et Pompei, l’Unione Industriali di Napoli e l’Acen offre un significativo contributo di analisi, competenze e potenzialità progettuali anche in vista della stesura del preliminare del Piano Urbanistico Comunale (Puc) di Torre Annunziata. Su indirizzo del Comune il primo campo di applicazione della collaborazione con Naplest et Pompei, Unione Industriali Napoli e Acen sarà l’area del Waterfront e relative aree restrostanti, che dal Porto si sviluppa verso sud. L’attività di supporto dovrà perseguire l’indirizzo di un’area portuale a funzioni miste (industriali e turistico-ricettive) e un Waterfront che possa coniugare le attività cantieristiche con quelle turistico-ricettive così come previsto dalla 112 del 2013 , secondo gli indirizzi della stessa e quelli delineati nel “Piano strategico” e nel “Progetto strategico per l’area vesuviana”.

«Nell’ambito del lavoro che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti per riportare a Torre Annunziata sviluppo e occupazione – afferma il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione – la firma di questo Protocollo d’Intesa risulta strategica per accendere i riflettori sulle grosse potenzialità che ha il nostro territorio e per seguire le linee di indirizzo della legge 112 del 2013 relativa al “Grande Progetto Pompei”. La speranza è che la sinergia tra le parti che hanno sottoscritto il Protocollo possa rappresentare solo il primo ma decisivo passo per la trasformazione dell’intero territorio».

«Si passa alla fase operativa di un percorso che vede la virtuosa collaborazione tra attori pubblici e privati nel segno della riqualificazione dell’intera Buffer Zone di Pompei. Finalmente – afferma Maria Luisa Faraone Mennella, presidente dell’Associazione Naplest et Pompei – c’è una visione complessiva, cui come Associazione abbiamo collaborato dapprima stipulando un protocollo con l’Unità Grande Progetto e poi offrendo nel solco di questo accordo, con l’ausilio di professionisti di fama internazionale come Josep Acebillo, un progetto di valorizzazione che ha rappresentato l’asse portante del Piano strategico predisposto ai sensi della legge 112 del 2013, approvato dal Comitato di Gestione lo scorso anno. Siamo in prima linea da anni per favorire investimenti per gli interventi di rigenerazione che questo magnifico territorio, a cominciare da Torre Annunziata, merita».

«Con la firma del protocollo – afferma Vito Grassi, presidente di Unione Industriali Napoli – ribadiamo il nostro impegno per la rigenerazione urbana delle aree contigue al grande giacimento archeologico di Pompei e dell’intera area vesuviana. Dobbiamo saper coniugare sviluppo produttivo e dell’economia del mare con la valorizzazione del turismo e del patrimonio artistico e storico culturale, in una visione di crescita integrata del territorio».

«Il protocollo si inserisce nel più ampio processo di sviluppo e rigenerazione urbana di una vasta area, vitale per lo sviluppo sociale ed economico della nostra Città Metropolitana, con l’obiettivo ultimo di valorizzare l’enorme potenziale culturale e turistico del nostro territorio. Il protocollo sottoscritto oggi – continua Federica Brancaccio, presidente dell’Associazione Costruttori di Napoli (Acen) – è un ulteriore segno della possibile, fruttuosa interazione tra Istituzioni e Associazioni imprenditoriali, unite da un comune disegno, sotto la guida e la programmazione della politica».

La legge 112 del 2013

Modello unico in Italia, la legge speciale 112 del 2013 stabilisce una concentrazione di competenze (Unità Grande Pompei) e di capacità decisionali (Comitato di gestione tra presidenza del consiglio, ministeri competenti, regione,  città metropolitana e nove comuni) per l’attuazione di una profonda riqualificazione ambientale e urbanistica dei comuni interessati dal piano di gestione del sito Unesco “Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”, nonché di potenziare l’attrattività turistica dell’intera area.

Il piano prevede inoltre azioni e interventi di promozione e la creazione di forme, di partenariato pubblico-privato, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Il piano inoltre prevede il coinvolgimento degli operatori del settore turistico e culturale ai fini della valutazione delle iniziative necessarie al rilancio dell’area della Buffer Zone.

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