
incontrato il pubblico nell’ambito dell’interessante presentazione, alla quale hanno partecipato Claudia Squitieri come moderatrice, l’attore Antonio Novi come lettore di alcuni passi del romanzo e la studentessa universitaria Emilia Ammendola, che ha ha dato i suoi feedback come giovane e attenta lettrice del libro.
“Nel mezzo del tempo” (Graus edizioni) è ambientato a Vico Equense , città dove è nata la professoressa Baratto, e in alcune zone della splendida costiera sorrentina, includendo le isole del golfo partenopeo.
“È una storia con tante sfaccettature – ha riferito l’autrice nel corso della presentazione – dove si narra la storia di Margherita, donna di cinquantun’anni, e Davide, sua vecchia fiamma, che si ritrovano dopo svariati anni. Al centro della vicenda ci sono altresì tre donne. Margherita è una donna moderna nell’accezione attuale del termine, che pensa alla carriera, poi la madre Antonella e la zia Felicina, che invece sono antitetiche tra loro come personalità e modo di porsi e pensare.

Il romanzo si snoda per la maggior parte a Vico Equense, nei suoi vicoli e zone caratteristiche come quella di San Francesco, che porta alla Sperlonga. Sono luoghi bellissimi, dove ho vissuto fino all’età di dieci anni e che poi ho ritrovato dopo anni che sono rientrata a Vico”.
La parola ‘tempo” compare in ogni capitolo del romanzo: “Il tempo è la mia fissa. Esso ci rende più consapevoli della vita e sua caducità. Forse quella del tempo è la mia ricerca personale e di ognuno di noi , non riuscendo a capire il fine ultimo . Nel romanzo c’è una sorta di intreccio tra presente, passato e futuro, tutto da scoprire”.
“È un romanzo di formazione – continua l’autrice – sebbene la storia tratti anche di viaggi. Ritengo che ci si conosca meglio quando ci si allontani da casa. È un concetto un po’ oraziano. Inoltre nel romanzo c’è anche il senso di distacco dai luoghi che ho pienamente vissuto da bambina e da cui poi mi sono staccata”.
Nel libro non mancano le figure maschili che sono ben tratteggiate: ” Sono tre i personaggi maschili. Il padre di Margherita, professore di lettere di vecchio stampo e molto defilato, Davide, la fiamma della sua giovinezza, e Andrea, marito di Margherita. Incarnano tre tipologie di uomini diversi”.
Al centro del romanzo ci sono dei segreti funzionali alla trama e al finale da scoprire: ” Il peso dei segreti all’interno della famiglia assumono una valenza importante nella narrazione . Ogni cosa che luccica ha la sua ombra. Ritengo che in generale i segreti rispecchiano l’epoca della vita.
Credo che il periodo dell’infanzia sia il migliore. È lì che si semina per il futuro”.
Per la trama, il romanzo potrebbe ispirare una fiction per la TV:
“Ci ho pensato. Ho avuto qualche vago contatto per un mio libro precedente, di stampo autobiografico “L’albero di noce” ma poi la cosa non si è concretizzata in un progetto che mi era stato prospettato da un regista. È comunque difficile ma rimane come mio futuro obiettivo”.
Della stessa autrice anche il libro “Just Job” del 2015 precedente a “Nel mezzo del tempo”, un libro questo consigliato per la bellezza della storia e la profondità e l’autenticità dei personaggi in cui il lettore potrà identificarsi e trovare ampio coinvolgimento attraverso i dialoghi e le vicende rappresentate, dove è evidente la voglia dell’autrice di travasare emozioni autentiche e senza filtro.
Domenico Ferraro