La notizia mi ha raggiunto nella serata di ieri, domenica 23 giugno 2019, ed è una di quelle che ti lasciano senza parole. Una sorta di dolore sordo che coinvolge tutto il tuo mondo, la passione per questo mestiere, il giornalismo, la storia del giornale, quello fondato quasi cinquanta anni fa, ma anche il dolore di tuo padre che saprà della perdita solo tra qualche ora.

A lasciarci è stato Antonio Celentano, per tutti Tonino, uno di quei tre giovanotti che in una sera del 1971 si scervellarono per ore nel tentativo di chiudere il primo numero di questo giornale. Nasceva con una condivisione di idee, e una colletta per  pagare la stampa, il primo numero de il Gazzettino vesuviano. E Tonino, con Ermanno Luzzi e mio padre, Pasquale Cirillo, erano i sognatori. Sognavano di fare il giornale.

Tonino nei miei ricordi di bambino era quello con la macchina fotografica, ma anche quello più affascinato dalla grafica e fu per questo che, qualche anno più tardi, realizzò l’attuale stile grafico della nostra testata. Oggi forse avrebbe lavorato al computer, forse avrebbe ottenuto lo stesso ottimo risultato, allora, le leggende narrano, che calcò su un foglio bianco le lettere trasferibili dal foglio di plastica che le conteneva e che aveva scelto e comprato in cartoleria. Per anni fu poi caporedattore del Gazzettino e collaborò con passione e amicizia.

Una decina di anni fa, alla festa per i 40 anni di questo nostro giornale, che anche lui aveva contribuito a fondare, sembrava quasi imbarazzato nel posare per i fotografi dietro la torta con il numero 40, ma poi, con gli amici di sempre, si sciolse e i tre, per qualche secondo, rubato dai nostri fotografi, ritornarono i tre giovanotti di quarant’anni prima e parlarono e ricordarono e non mancarono sorrisi e nostalgie.

Oggi lo abbiamo salutato per l’ultima volta, ed eravamo con gli amici di sempre, ma la sua storia resterà indissolubilmente legata a quella de il Gazzettino vesuviano e quando apriremo, ancora una volta, il nostro giornale non potremo fare a meno di notare, leggere e soffermarci sulla nostra testata, quella disegnata tanti anni fa dal nostro Tonino.

Gennaro Cirillo

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