Emergenza rifiuti, sito Acerra verso l’esclusione

M5S, Muscarà e la consigliera comunale Auriemma: “L’ordinanza fu già dichiarata illegittima dal Tar e dal Consiglio di Stato”

Secondo le indiscrezioni riportate da alcuni organi di stampa la Regione avrebbe individuato 7 siti di stoccaggio per far fronte all’imminente chiusura

 

per manutenzione dell’inceneritore campano. Infatti, la notizia trapelata ci dice che oltre all’incremento delle capacità dello stir di Battipaglia ci sarebbero due siti a Giugliano (Cava Giuliani e Masseria del Re) mentre gli altri Comuni presso i quali potrebbe avvenire lo stoccaggio sono Napoli (Stap), Acerra (Piazzola 2), San Tammaro(Caserta), Polla (Salerno) e Pianodardine (Avellino).

Ma i problemi non mancano, come le proteste. E già l’area acerrana rischia di essere esclusa per l’approssimazione tecnica con cui è stato individuato e scelto il sito dalla Sapna.

“Dei sette siti individuati dalla Regione Campania nell’ambito del piano straordinario di superamento dell’emergenza provocata dallo stop dell’inceneritore, quello di Acerra è già a un passo dall’essere bocciato. Dalla conferenza dei servizi tenutasi questa mattina, con la partecipazione di Regione e comitati di cittadini, la Sapna ha presentato una documentazione scarna, inviata appena qualche ora prima alle associazioni per gli eventuali approfondimenti, unita a un’ordinanza commissariale per l’autorizzazione al conferimento già annullata dal Tar e Consiglio di Stato. Parliamo di una piazzola nell’area dell’inceneritore che già ospita, da oltre dieci anni, ben 61mila tonnellate di rifiuti mai più rimossi, a cui De Luca e Bonavitacola vorrebbero aggiungere altre 22mila tonnellate che andrebbero ad accumularsi durante l’annunciata fase emergenziale”.

E’ quanto dichiarato dalla capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà e dalla consigliera al Comune di Acerra Carmela Auriemma, a margine della conferenza dei servizi.

“Dalla documentazione di Sapna mancano relazioni tecniche che attestino l’idoneità del sottosuolo e l’atto autorizzativo non chiarisce con precisione la grandezza dell’area destinata a ospitare i rifiuti. C’è solo un verbale di consegna che attesta un passaggio di locazione. Senza dimenticare che parliamo di un sito che nel 2012 è stato oggetto di due incendi a distanza di poco tempo l’uno dall’altro. L’ennesima riprova – prosegue Muscarà – dell’approssimazione della programmazione regionale, che continua a puntare sui siti di stoccaggio per uscire dall’emergenza, certificando il fallimento delle politiche sui rifiuti di De Luca. Come Movimento 5 Stelle siamo stati l’unica forza politica che in Consiglio regionale si è sempre opposta ai siti di stoccaggio e continueremo a farlo, così come continueremo a chiedere al governatore che fine hanno fatto gli impianti compost e le compostiere di comunità, previste da una legge e un piano regionale che portano la sua firma e licenziati entrambi nel 2016. Un fallimento che si unisce al grande flop dell’operazione ecoballe, per smaltire le quali serviranno altri 45 anni, altro che i 5 annunciati da De Luca”.

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