Ravello Festival, Lorenzo Viotti e la Filarmonica della Scala

Dopo due mesi di programmazione e 13 concerti, gran finale per “Orchestra Italia”, cuore sinfonico della 67esima edizione del Ravello Festival 2019

Dopo due mesi di programmazione e 13 concerti, gran finale per “Orchestra Italia”, cuore sinfonico della 67esima edizione del Ravello Festival 2019. La sezione curata in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, partner istituzionale della

 

Fondazione Ravello, ha offerto al pubblico della Città della Musica la possibilità di apprezzare in un’unica stagione il suono e la personalità delle più prestigiose compagini orchestrali italiane che hanno portato alla ribalta, assieme a grandi classici del sinfonismo europeo, la grande tradizione strumentale italiana, attualmente poco frequentata: da Casella a Sgambati passando per Martucci, Ghedini, Smareglia e Respighi riscontrando un crescente interesse da parte del pubblico.

Per il gran finale, in cartellone sabato 31 agosto (ore 19.30) con l’Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Lorenzo Viotti, previsto il sold out in prevendita.

Viotti, classe 1990, figlio del direttore d’orchestra Marcello Viotti, è stato designato miglior direttore emergente agli International Opera Awards del 2017 ed è conteso dalle maggiori orchestre europee. Il

successo del suo debutto alla conduzione della Scala lo scorso ottobre lo ha accreditato come una delle più talentuose giovani bacchette in circolazione. Nel concerto di Ravello, il maestro condurrà l’ensemble fondato da Claudio Abbado in un programma che accosta il Rossini della sinfonia de Il barbiere di Siviglia e il Puccini del Preludio sinfonico con la Sinfonia “Dal nuovo mondo” di Dvořák.

Il campo strumentale dove i compositori d’opera potevano farsi notare era la sinfonia prima dell’opera e, in forma più breve, il preludio. Spesso erano gli ultimi brani scritti di fretta. Gioachino Rossini quando dovette pensare a cosa anteporre al Barbiere di Siviglia, prese a prestito la sinfonia di Elisabetta, regina d’Inghilterra (a sua volta rielaborazione di Aureliano in Palmira). Con mutazioni nell’orchestrazione cambiò carattere al brano: da tragico a comico. Giacomo Puccini scrisse il suo Preludio sinfonico quando era ancora studente del celebre violinista Antonio Bazzini al Conservatorio di MilanoAntonin Dvořák si appassionò a tal punto all’idea di utilizzare melodie dei nativi americani che decise di scrivere la sua Nona sinfonia, mettendo insieme alcuni temi ‘indiani’ (ispirati dalle vicende narrate dal poeta William H. Longfellow nel poema Hiawatha) e afroamericani. Decise anche, fatto storicamente rivoluzionario, che la musica nera fosse ‘americana’. Fu però un passo decisivo per la musica in America: si passava dall’asilo (la mera imitazione dei modelli europei) alla scuola, in attesa che il jazz, idioma musicale popolare appartenente a tutti gli americani, realizzasse la musica del “Nuovo Mondo”.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteWeek end dell’arte: Antica Capua di Notte
SuccessivoIschia, Giardini la Mortella: stagione concertistica autunnale
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.