Ci sono cose, persone, attività che contraddistinguono una città. Una strada, una piazza, a volte anche qualcosa di indefinibile… i sapori. Ecco, faccio un semplice esempio, ho una figlia ad Arezzo, con i moderni mezzi abbiamo eliminato il concetto di lontananza, eppure c’è un ma. Ci si vede, ci si sente da mane a sera, ma qualcosa manca, se posto qualche foto o le dico che scendo per mangiare qualcosa… si arrabbia. E non è la pizza, anche perchè in Arezzo ho mangiato una pizza da far invidia a Michele ed a Sorbillo insieme, ma qualcosa di più.
Più della pizza, mi direte? Sì, affermo con esattezza che se assaggiate zeppole e panzarotti… non vi fermate più.
Da un secolo la famiglia soprannominata “i Baroni” hanno il dominio incontrastato della pasta che fritta nell’olio e spruzzata di sale, diventa una zeppola. E dei panzarotti? Ecco, una crocchetta di patate, prezzemolo e qualche ingrediente nascosto, che trova nell’olio bollente il suo classico aroma.
E qual’è il problema? Solo quello di tornare a Torre Annunziata, prenotarsi in loco ed aspettare il proprio turno, poi, Giulio Nunziato, della grande famiglia “baronale”, con i suoi assistenti Alessandro e Francesco ti daranno scontrino e un sacchettino con il tesoro fumante all’interno.
Provate, questa è una terra meravigliosa, con i suoi simboli e regali che solo il tempo ha saputo regalarci…
Ernesto Limito