A Castellammare di Stabia, un gazebo della Lega contro il Mes

Alla presenza del coordinatore giovanile Emmanuele Cascone, del consigliere leghista Giulio Morlino, l'evento è consistito in una raccolta firme contro la riforma del Mes, Meccanismo europeo di stabilità, detto anche Fondo salva-Stati

«Il Fondo salva – Stati è un furto ai danni dei risparmiatori italiani»,  queste le parole di Aurelio Tommasetti, responsabile del programma regionale della Lega, durante il gazebo della Lega che si è tenuto nella mattinata di domenica 8 dicembre dalle ore 10.30 presso la Villa Comunale di Castellammare di Stabia.

Alla presenza del coordinatore giovanile Emmanuele Cascone, del consigliere leghista Giulio Morlino, l’evento è consistito in una raccolta firme contro la riforma del Mes, Meccanismo europeo di stabilità, detto anche Fondo salva-Stati, appunto. Questa prevede il passaggio per il 2022 dalle clausole “dual limb”, a quelle “single limb”.  Con le attuali “dual limb“, per arrivare alla ristrutturazione del debito dei paesi dell’eurozona in difficoltà economica, è necessario un voto a maggioranza qualificata da parte dei detentori di ogni singola serie di titoli emessi e un altro per tutte le serie insieme. Con le single limb, invece, occorrerebbe un unico voto complessivo, omettendo quello della singola emissione.

Tra i difensori dell’iniziativa è emerso, a livello nazionale, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che ha affermato che il salva stati segna un passo nella giusta direzione.

Il coordinatore giovanile della Lega di Castellammare di Stabia Emmanuele Cascone non ci sta e ribatte: «Tutte le clausole anche se ridotte non sono state efficaci per gli italiani, basti pensare alla crisi avvenuta durante il governo Monti. Le clausole ci hanno vincolato con l’UE, sottoponendoci a dei contratti che non hanno giovato all’economia del Bel Paese. Questo non è un “salva stati” ma un “salva banche”. Dal punto di vista politico –  ha spiegato Cascone – questa scelta è stata escogitata sotto banco, senza consultare il parlamento sovrano. Il presidente Conte con l’esecutivo ha reputato opportuno non rendere pubblica la questione, consapevole di provocare un dissenso popolare».

L’Italia partecipa al Mes in proporzione al proprio Pil, con una quota circa del 17%. La capienza del fondo è di 700 miliardi, pertanto la quota italiana è pari a 120 miliardi. Ne sono stati già versati 14,3 che, sommati ai 43,9 miliardi erogati al precedente fondo europeo di stabilità, portano a 58,2 miliardi il contributo italiano per il salvataggio di altri Paesi. «I soldi dei contribuenti italiani salveranno le banche tedesche, le quali sono al momento in difficoltà. Le banche italiane, invece, non verranno aiutate perché il deficit italiano non lo consente. Tutti i soldi conferiti nel Mes sarebbero serviti per ulteriori agevolazioni come la riduzione delle tasse ma evidentemente a questo governo non interessa. Se ne stanno inventando di cotte e di crude: sugar tax, plastic tax e tasse sulle auto aziendali – ha dichiarato sempre Cascone – e saremo, inoltre, sotto giudizio costante dell’Unione Europa che controllerà il deficit, non goderemo più di una sovranità economica, ed è gravissimo. Le conseguenze della riforma del Mes potrebbero essere la ristrutturazione del debito italiano e una crisi di liquidità».

Cascone, infine, esorta gli stabiesi e conclude: «Invito i cittadini a firmare poichè è fondamentale esprimere dissenso, in quanto si verificheranno problemi e limitazioni per quanto concerne le future manovre economiche: essendo sotto giudizio sul deficit, non potremo gestirlo nel modo che riterremo opportuno. Tutte le future manovre dipenderanno dal giudizio dell’UE riguardo il nostro deficit».

Condivide le stesse posizioni Aurelio Tommasetti, il quale rincara la dose: «C’è un problema di merito e uno di medito. Nel merito, è un furto perché provoca un’uscita a uno stato che già non brilla per deficit pubblico e perchè non può essere utilizzato per il nostro paese. Nel medito perchè il premier Conte ha mentito: si è impegnato a nome del governo e del paese senza consultare gli altri ministri e, ad oggi, afferma che è un argomento ancora discusso mentre alla Francia e alla Germania ne ha già garantito l’approvazione. L’intervento della Lega – ha argomentato Tommasetti, avviandosi alla conclusione –  è stato decisivo per un passaggio parlamentare che servirà a fare chiarezza su quali forze politica sono pro e quali contro al Mes. Il M5S nel suo programma elettorale aveva indicato l’abrogazione del Mes. Il governo litiga su tutto e non può fare a meno che litigare anche su questo».

La raccolta firme con hashtag #StopMes è solo una delle iniziative proposte dalla Lega sul territorio stabiese. «Il partito su Castellammare di Stabia è in fase di strutturazione, ma per quanto concerne il movimento giovanile, ci riuniremo e collegialmente valutaremo le proposte future da proporre sul territorio. In qualità di coordinatore giovanile – ha dichiarato Cascone –  anticipo che proporrò iniziative di carattere culturale: in particolar modo, proporrò al sindaco Gaetano Cimmino e al prossimo assessore alla cultura di rivalutare la Cassarmonica per il suo ruolo funzionale. È una splendida struttura in stile liberty e farebbe piacere rivederla attiva come sede di concerti».

Emanuela Francini

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