Tornano gli appuntamenti culturali promossi dall’associazione Severiniana di Striano, alla destra del fiume Sarno.
La piccola cittadina vesuviana sarà location della presentazione di un premiato saggio storico ad opera del prof. Carmine Pinto, ordinario di Storia Contemporanea dell’Università degli studi di Salerno.
“La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti 1860-1870” edito da Laterza sarà presentato mercoledì 18 dicembre 2019, ore 19.30, presso l’auditorium San Giuseppe della casa canonica parrocchiale di Striano.
Interverranno con l’autore padre Michele Fusco, parroco di Striano, e Rosalia Storelli, presidente dell’Associazione Severiniana.
Discuteranno dei temi del libro il dottor Mariano Ciarletta e la prof.ssa Maria Anna Noto, associato di Storia Moderna dell’Università degli studi di Salerno. Modera l’incontro Raffaele Massa, consigliere didattico dell’ateneo salernitano.
L’evento è promosso dall’Associazione Severiniana in collaborazione con la Parrocchia San Giovanni Battista e Editori Laterza. La distribuzione del libro è a cura di Mondadori Bookstore di Nola (Vulcano Buono).
Il libro
Il Grande brigantaggio continua a interrogarci. Se la fine del regno delle Due Sicilie completa – per così dire – l’unificazione della Penisola, il vasto brigantaggio che subito si attiva nelle terre al di qua del Faro è sintomo della complicata partecipazione del Sud all’evento risorgimentale.
Il brigantaggio si protrarrà per un decennio mobilitando ufficiali, sottufficiali e soldati, vescovi e parroci, briganti, prefetti, deputati, intellettuali, artisti. Non è uno scontro locale, perché coinvolge attori di tutt’Italia e d’Europa; e neppure una guerra tradizionale, perché i briganti e il regio esercito – ma anche i volontari meridionali unitari – si sfidano a lungo e con estrema durezza in una guerriglia sanguinosa, assai lontana dalle glorie risorgimentali.
In quella lotta si mescolano, fra l’altro, lo scontro tra gli unitari italiani e l’autonomismo borbonico; il conflitto tra assolutismo e liberalismo; la lotta tra gruppi di potere, tra fazioni e interessi che frammentano le stesse città e le campagne meridionali coinvolte in una spietata guerra civile.
Per la novità di materiali e di documenti usati, e per la vastità delle ricerche compiute, La guerra per il Mezzogiorno offre pagine che innovano tante interpretazioni fino a oggi date per acquisite.
Pagine che sollecitano pure una riflessione propria dei tempi nostri: per quanto l’autore sottolinei la lontananza delle vicende che ricostruisce, il lettore non può non interrogarsi sul senso e sul valore dell’unità nazionale: allora, e oggi.
L’autore, docente dell’Università degli studi di Salerno
Carmine Pinto è ordinario di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Salerno.
Si occupa di sistemi politici e partiti del Novecento, di guerre civili e movimenti nazionali nel XIX secolo, concentrandosi sui conflitti mediterranei e latino americani nel XIX secolo, sulla guerra nell’Ottocento italiano e sui sistemi politici del XX secolo.
Ha insegnato in università europee e latino americane, ed è membro di comitati di redazione di riviste italiane e internazionali.