Castellammare, Borrelli denuncia 80 euro per 9 caffè. I titolari del locale: “Ha tenuto un comizio”

Il consigliere regionale denuncia sui social la cosa e chiama "ladri" i titolari del bar Elixir di Castellammare di Stabia. Viviana e Giuseppe Lucarelli ribattono: "Hanno occupato un'intera sala ristorazione, erano circa 40-50 persone"

“Ho pagato 80 euro 9 caffè. I caffè più costosi della storia. Sono ladri, mariuoli” – queste le aggressive considerazioni durante la diretta Facebook del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli per il bar e pizzeria Elixir del comune di Castellammare di Stabia.

Borrelli, ieri sabato 25 gennaio, intorno alle ore 18.00 ha scatenato la polemica sui social dopo aver pagato il conto all’attività situata in piazza Matteotti. Dopo aver discusso animatamente in diretta Facebook con i titolari, ha proseguito la sua live rivolgendosi agli agenti della Polizia Municipale presenti in piazza Ferrovia. Gli ha chiesto di intervenire in merito, poi si è recato verso la caserma della Guardia di Finanza in Via Alcide De Gaspari. Giunto qui, ha chiesto di poter salire all’interno della struttura per denunciare quanto accaduto. Un militare, però, lo ha esortato a ritornare il giorno seguente.


Francesco Emilio Borrelli – Immagine tratta dall’intervista effettuata da Genny Manzo

“Stanno emergendo altri dettagli inquietanti della vicenda. Innanzitutto è bene sapere che all’inizio noi stavamo consumando i caffè al bancone del locale in 9 persone. Il titolare avendo saputo che sarebbe arrivata altra gente ci ha detto che se preferivamo ce li portavano nella sala interna. Ci siamo accomodati in fondo al salone semi vuoto dove abbiamo unito due tavolini e non ci hanno portato la carta dei prezzi. – ha spiegato Borrelli in un commento sotto la sua diretta Facebook e poi ha continuato – Io ho offerto 9 caffè ma le persone venute dopo delle 20 sedute con noi hanno pagato autonomamente le loro consumazioni. Il titolare ha fatto pagare loro per altri caffè 1 euro e  50 l’uno mentre a me 80 euro per 9 caffè praticando prezzi diversi per lo stesso prodotto consumato ai tavolini. Inoltre ribadisco che non ci ha mai portato la carta dei prezzi e mi ha fatto uno scontrino irregolare. Questo comportamento oltre che degno di denuncia è stato profondamente scorretto. Pensava probabilmente di aver trovato un pollo da spennare”.


Il consigliere regionale dei Verdi è convinto di aver subito un’ingiustizia. Ma la sua versione dei fatti non coincide con quella dei titolari dell’Elixir Viviana e Giuseppe Lucarelli, i quali smentiscono: “Il consigliere Borrelli è venuto in compagnia di dieci persone. Loro hanno ordinato dei caffè al banco e poi hanno chiesto di unire un paio di tavoli. Hanno detto che si sarebbero fermati per circa una decina di minuti. Li abbiamo fatti accomodare e nel giro di poco tempo li ha raggiunti altra gente. Hanno occupato un’intera sala ristorazione, erano circa 40-50 persone”.

Si tratta quindi di un incontro politico già fissato da giorni e pubblicizzato sui social con gli hashtag #uncaffèconfrancescoborrelli e con l’annuncio“incontreremo Francesco Emilio Borrelli, il consigliere Regionale che difende Napoli e denuncia costantemente gli abusi”.

Un evento di cui i titolari, però, si definiscono all’oscuro: “Noi non ne sapevamo nulla. Non siamo mai stati contattati, tantomeno abbiamo mai fissato un accordo. Non siamo stati avvertiti neanche sul momento, ci hanno tratto in inganno. Il comizio ha recato disagio agli altri clienti in sala. Gridavano, spaventando dei bambini. Chiedevano, inoltre, di fare silenzio. Non sapevamo che si sarebbero trattenuti per due ore e mezza e neanche che sarebbero stati così tanti, perciò ci siamo trovati anche in difficoltà nel preparare i tavoli per la cena già prenotati. Lo scontrino che Borrelli ha mostrato sui social non indica il costo dei caffè, bensì è un prezzo forfait che comprende il fitto della sala e gli altri ordini fatti da quei tavoli”.


I titolari precisano ancora: “Hanno ordinato vari drink, bitter, crodini e anche un bicchiere di Courvoisier. Noi gli abbiamo fatto pagare un conto di favore. Il nostro standard per l’organizzazione di eventi e comizi è di 200 euro, con annesso allestimento sala e buffet”. La vicenda verrà chiarita per vie legali, infatti i titolari dell’esercizio commerciale decidono di denunciare: “Non abbiamo paura, la verità verrà a galla. La videocamera di sorveglianza ha ripreso tutto. Noi siamo persone oneste”.

Anche il Primo Cittadino Gaetano Cimmino interviene in merito e commenta così: “Voglio essere chiaro sulla polemica che tiene banco in queste ore a Castellammare: non è mia intenzione entrare nel merito della vicenda, ma non consento a nessuno di venire qui a fare campagna elettorale screditando l’intera città”.

Cimmino inoltre aggiunge: “Nessuno può sentirsi in diritto di infangare il nome di Stabia per fini politici. Quel linguaggio e quelle offese non ci appartengono e arrecano un danno di immagine alla nostra terra, ai cittadini perbene e agli onesti lavoratori che amano Castellammare, città che come sindaco mi onoro di rappresentare”.

Emanuela Francini



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