Giordano Bruno, il filosofo “impertinente”

"Forse con più timore pronunciate la sentenza contro di me di quanto ne provi io nell’accoglierla"

Giordano Bruno 1600

Oggi ricorre il 420° anniversario dalla morte di Giordano Bruno, il filosofo “impertinente, ostinato, impenitente…“, così definito dal tribunale dell’Inquisizione nel lontano 1.600.

Sono molti gli eventi in tutta Italia organizzati in sua memoria, come ad esempio la Conferenza che si terrà di mattina, nella Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, “Giordano Bruno uomo e filosofo del Rinascimento”, dove interverranno: Nino Daniele, Clementina Gily, Salvatore Forte, Francesco de Falco, e la moderatrice Anna Savarese di Legambiente Campania.

L’università Federico II di Napoli ha organizzato invece un seminario al film “Giordano Bruno” di Giuliano Montaldo (1973). La manifestazione si terrà presso il Palazzo dei Congressi Federico II, Centro Linguistico di Ateneo in via Partenope n.36 e vedrà al presenza di alcuni docenti, nonché del rettore dell’Università federiciana, Arturo De Vivo.

Mentre la Città di Napoli dedicherà al filosofo, quest’anno 2020, il maggio dei monumenti. A confermarlo è proprio l’assessore alla Cultura e al Turismo Eleonora De Majo, che annuncia dalla Bit di Milano: “…Il volto del Giordano Bruno di Gian Maria Volonté a cui lo street artist Jorit, una eccellenza della nostra città, lavorerà qui all’interno della fiera durante questi due giorni…Con questa opera lanciamo ufficialmente il tema del Maggio dei Monumenti di quest’anno: Giordano Bruno 2020, la visione (contro la catastrofe)”.

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Il Giordano Bruno di Jorit

A Macerata la lectio magistralis su Giordano Bruno

Macerata rende omaggio al filosofo, anche in onore della lapide che alcuni studenti e cittadini maceratesi hanno posto il 1° luglio del 1888 in una delle colonne esterne del Palazzo municipale di piazza della Libertà. Ma sarà nel Palazzo Buonaccorsi che il Prof. Filippo Mignini, professore ordinario di Storia della filosofia nell’Università di Macerata, terrà una lectio magistralis sul personaggio.

Giordano Bruno, simbolo del libero pensiero, ha nel Prof. Mignini uno dei suoi massimi conoscitori, la lectio magistralis non è a pagamento ed aperta a tutti, e viene organizzata dalla Scuola Popolare di filosofia di Macerata, in collaborazione con il Comune di Macerata e Macerata Musei.

Lapide Macerata per Giordano bruno

La manifestazione di Roma

Nella piazza Campo de’ Fiori a Roma ogni anno l’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno” organizza una manifestazione per ricordare il filosofo nolano.

Alla cerimonia seguirà la deposizione delle corone di alloro con i saluti istituzionali della città di Roma e di Nola.

Così recita il Comunicato dell’associazione: “Sono trascorsi 420 anni da quel 17 febbraio del 1600 quando Giordano Bruno fu arso vivo in Campo de’ Fiori a Roma per ordine del tribunale della Santa Inquisizione, presieduto personalmente dal pontefice romano… ‘Eretico, pertinace, impenitente…’ recitava la sentenza nella sua tracotanza di potere e nel massimo spregio per chi come Bruno rivendicava il diritto umano di pensare e scegliere autonomamente per uscire dalla caverna della sottomissione individuale e sociale e conquistare sempre più spazi di libertà e giustizia”.

La statua di Nola

Tutti hanno bene a mente quella di Roma, ma la statua di Giordano Bruno viene inaugurata a Nola nel 1867 e scolpita, in marmo bianco, da Raffaele De Crescenzo.

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E’ stata oggetto di interventi di manutenzione e restauro: nel 1888, nel 1952 e nel 1960, mentre tra gli anni ’70 e ’80 si realizzò la riqualificazione dell’intera piazza.

L’ultimo intervento del 2016 fu addirittura a spese della Curia, il progetto a cura dell’ufficio diocesano per i beni culturali sottolineò l’importanza storica ed architettonica della statua.

La statua di Roma

A Campo de’ Fiori il 9 giugno 1889, nel luogo del rogo avvenuto il 17 febbraio del 1600, una statua di bronzo e granito di Baveno viene eretta in onore del filosofo scomparso. La statua fu scolpita da Ettore Ferrari e fusa alla fonderia Crescenzi di Roma.

Lo scultore, dieci anni prima (1879) consegnò una versione della statua differente da quella che vediamo oggi, infatti questa prima immagine presentava Giordano Bruno in atteggiamento di sfida davanti al tribunale dell’Inquisizione, dunque non venne accettata.

Così il Ferrari si dedicò ad un’altra proposta che vedeva invece il filosofo raccolto in sé stesso, con le mani incrociate sul suo libro chiuso, in atteggiamento pacato.

Roma

Giordano Bruno: il filosofo “impertinente”

L’istituzione ecclesiastica sentenziò di Bruno: “Giordano Bruno, eretico impertinente, ostinato, impenitente e perciò essere incorso in tutte le censure ecclesiastiche e pene dalli sacri canoni, leggi e costituzioni, di qui condanniamo ad essere scacciato dal nostro foro ecclesiastico e dalla nostra santa ed immacolata chiesa della cui misericordia ti sei reso indegno. Ti rilasciamo alla Corte secolare del Governatore di Roma perché ti punisca, pregandolo però di mitigare il rigore della pena che non sia pericolo di morte o di mutilazione. Ordiniamo che tutti i libri scritti dal frate siano guasti e abbrugiati, posti all’indice”.

Ma il filosofo rispose: “Forse con più timore pronunciate la sentenza contro di me di quanto ne provi io nell’accoglierla”

Venne arso vivo il 17 febbraio del 1.600, in Piazza de’ Fiori a Roma, dove oggi è dominante la centralità della statua eretta in suo ricordo nel 1889.

Andrea Ippolito

 

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