Da più parti ci si aspettava una risposta da parte di Pasquale Di Marzo, sindaco di Volla, alle dichiarazioni rilasciate la settimana scorsa dal presidente del consiglio Ivan Aprea. Parole dure che hanno paventato una nuova crisi politica imminente.

E allora abbiamo sentito, in una lunga intervista, proprio il primo cittadino su quello che è sembrato a molti come un vero attacco all’amministrazione, colpevole, nel migliore dei casi, di immobilismo.

Di Marzo in disaccordo con le affermazioni di Aprea

«La verità è che ad oggi nessuno si è interessato veramente del territorio. Grazie a questa amministrazione ci sono state tante cose fatte: dai finanziamenti, dalla potatura di alberi che non veniva effettuata da anni e che stiamo effettuando. Stiamo procedendo al cambiamento di una parte della pubblica illuminazione, all’affidamento delle rotatorie, ai vari regolamenti. Tutte cose che dovrebbero essere “normalità” per qualsiasi paese e invece Volla tutta questa normalità, per varie problematiche, non aveva.

Il presidente Ivan Aprea

Per questo sono in completo disaccordo con quanto deduce il presidente del consiglio comunale. Se poi Aprea chiede una cosa e non può essere accontentato nell’immediato e ciò lo porta ad affermare che non si fa nulla, questo è un’altra cosa che va al di là dell’amministrare.

Se l’ordinario non è mai stato fatto – continua Di Marzo – e solo oggi ci stiamo incamminando per portare il paese verso una “normalità”, va da sé che i tempi si allunghino. Se poi ci aggiungiamo la oggettiva carenza di personale ecco che i conti tornano ulteriormente. Nonostante il personale che deve dar vita alla macchina comunale sia ridotto al minimo, abbiamo presentato varie progettazioni, ci siamo inseriti nei finanziamenti regionali per le scuole, siamo nel piano strategico di Città Metropolitana ottenendo finanziamenti per le strade e per la cultura. Un ulteriore finanziamento dovremmo averlo dai residui delle Universiadi.

Ma allora il presidente del consiglio è bugiardo, in malafede o altro?

«Mi auguro che sia fatto tutto in buona fede, evidentemente non si è ben informato di quello che l’amministrazione sta portando avanti. Se vogliamo tutto e subito è impossibile. Pure quando, nell’altra amministrazione in cui sono stato, c’erano tutti i funzionari non mi pare che abbiamo ottenuto i risultati che ho portato io oggi e tutto sommato in breve tempo».

Quindi un bilancio positivo per questi due anni di lavoro amministrativo?

«Un bilancio positivo, ma limitato perché dobbiamo fare tanto e tanto ancora».

Il presidente del consiglio contro la maggioranza?

Le affermazioni di Ivan Aprea sono oggettivamente pesanti soprattutto perché vengono da una carica che dovrebbe essere super partes. Una reazione, quella del primo cittadino, tutto sommato relativamente blanda?

«Sono una persona molto calma perché così si è più razionali. Bisogna sempre mantenere la razionalità altrimenti governare questo paese, con le sue tante problematiche, sarebbe stato e sarebbe veramente impossibile».

Le risposte alle critiche, punto per punto

Abbiamo chiesto a Pasquale Di Marzo se la speranza è che Aprea si ravveda e rientri nei ranghi, ma a questa domanda il primo cittadino ha preferito rispondere direttamente al Presidente del Consiglio comunale punto per punto su quanto affermato.

La macchina comunale

«Leggevo della problematica della macchina comunale con persone “inesperte e part time”. Per prima cosa non mi sento di definirle inesperte, anche perché ad oggi siamo costretti ad affrontare e risolvere tante problematiche di quando c’erano persone “esperte e full time”. Siamo andati a risolvere questioni come le certificazioni Inpdap che non venivano fatte da quattro anni, quando la macchina comunale aveva tutti i funzionari. Stiamo ottemperando a tutto quello che ci viene richiesto dalle norme. C’è una parte dell’amministrazione che, insieme a me, lavora notte e giorno. Forse non c’è la consapevolezza di tutto questo da parte di qualcuno.

Ampliamento del liceo

Presentata come una nostra mancanza anche il mancato ampliamento del liceo. E’ questo, in effetti, un punto sul quale veramente mi viene da ridere. Mi meraviglia soprattutto come un docente possa chiedermi di togliere dei laboratori ai ragazzi della scuola primaria per dare delle aule al liceo. L’ampliamento del liceo è uno dei punti che più mi sta a cuore. Ho fatto di tutto per far iniziare i lavori del liceo vollese, un liceo sufficientemente capiente per ospitare tutti i giovani che vogliano frequentarlo.

Il fatto è che non posso togliere dei laboratori ai bambini per darli in gestione a Città Metropolitana, dato che è quest’Ente a gestire gli istituti superiori. Il tutto a discapito della didattica e delle attività formative della scuola primaria. Dovremmo, inoltre, reperire per forza, almeno cinque aule per ottenere così l’assegnazione di un collaboratore scolastico da parte del liceo.

Il “populismo” di Aprea

Sono tante le cose che vanno valutate e affrontate. Se poi vogliamo fare del populismo, e allora mi metto anche io in balcone a gridare “voglio le aule, vogliamo le aule”.

Forse al presidente Aprea sfugge anche che noi già abbiamo fatto degli incontri con l’Asl per vedere se ci rilasciano un bene che abbiamo dato in comodato proprio per allestire le aule mancanti al liceo; come pure abbiamo avuto un incontro con il delegato di Città Metropolitana proprio su questa questione. Quindi l’amministrazione non è vero che sta ferma.

La gestione del coronavirus

Poi è nata la problematica del coronavirus – continua senza sosta Di Marzo – che comunque ha coinvolto Asl, scuola e soprattutto amministrazione. Leggo nelle esternazioni di Aprea che ha criticato anche la nostra gestione della crisi Covid 19. In quei giorni il presidente era in vacanza.

Noi siamo stati in contatto continuo con le autorità superiori e quando il presidente De Luca ha deciso la chiusura delle scuole abbiamo ottemperato all’ordinanza e successivamente abbiamo effettuato la sanificazione degli istituti scolastici, degli edifici pubblici e del palazzo comunale».

Edilizia comunale

Ivan Aprea parla anche dell’edilizia popolare e della sua gestione, e anche su questo il sindaco Di Marzo risponde in maniera netta.

«Il presidente Ivan Aprea fa del populismo anche su questo argomento. Innanzitutto tutti dovrebbero pagare il canone locatizio nell’ambito dell’edilizia popolare: anche chi lo paga a metà dovrebbe pagarlo per intero. Tutti lo dovrebbero pagare. Ci stiamo incamminando anche verso la soluzione di questa tematica. Con la mia amministrazione siamo passati dal 37% al 67% di paganti. Molte cose, seppure non sempre visibili o meglio, non pubblicizzate populisticamente, si stanno facendo. Io sono abituato a lavorare silenziosamente, ma a lavorare».

Il Bilancio

Un altro passaggio molto forte nelle dichiarazioni di Aprea è quello relativo all’approvazione del Bilancio. Il presidente del consiglio paventa senza mezzi termini di una bocciatura del documento finanziario da parte sua e del suo gruppo. Anche sul Bilancio la posizione di Pasquale Di Marzo è netta e sicura: «Con l’assessore al Bilancio ci stiamo incamminando alla stesura del nuovo Bilancio, non a caso in giunta già abbiamo portato atti propedeutici al documento finanziario. Il termine per chiudere il lavoro con l’assessore De Simone non ci preoccupa. Che sia la fine di marzo o che venga prolungato a fine aprile, noi stiamo lavorando bene e siamo certi di andare in porto quanto prima con un ottimo strumento per amministrare al meglio la nostra Volla.

Le minacce

Devo dire la verità – ha aggiunto il primo cittadino – secondo me le minacce servono a poco. Penso che l’unico modo per fare il bene del nostro comune è quello di rimboccarci le maniche e lavorare piuttosto che minacciare. La minaccia potrebbe essere indice di tante problematiche».

Il Piano Urbanistico Comunale

Un passaggio, il sindaco di Volla, lo fa anche sul PUC. Di Marzo ha annunciato che a breve ci sarà un terzo incontro sul preliminare di piano, già approvato in giunta e che comunque, tra mille difficoltà, sta procedendo.

Perdita guida dell’Ambito

Anche la questione perdita della guida dell’Ambito merita una risposta dal Primo cittadino. Per Di Marzo, quanto accaduto, non è altro che la risultanza di alcune inadempienze nel corso degli anni, mancanze che hanno portato gli altri comuni a prendere una decisione forte: «Di certo da quando ci siamo noi abbiamo fatto una programmazione sicuramente più allargata, con tanto di atti ufficiali, nell’ambito dei servizi sociali.

Ancora antri risultati positivi – ha continuato Di Marzo – li registriamo in campo economico: a fine anno abbiamo ottenuto i trasferimenti del Fondo di Solidarietà da parte dello Stato, riuscendo a mettere sul sistema tutte le certificazioni sul Bilancio che non erano state mai inviate». Per Volla 3milioni e 200mila euro che sono stati utilizzati per pagare alcuni fornitori

«Non voglio recriminare su quanto abbiamo trovato, non mi interessa individuare di chi sono colpe, i meriti, i demeriti o quant’altro. A me interessa il presente, mi interessa affrontare e risolvere le tematiche che assillano i nostri concittadini. Chi si distrae in polemiche inutili non ama Volla”.

Il completamento della giunta

A breve, infine, ci sarà la nomina del nuovo assessore che completerà nuova giunta varata a gennaio. “Siamo Volla” al momento del varo della giunta aveva chiesto ancora tempo per decidere. Ora sembra essere pronto a dare un nome a Di Marzo che comunque ci ha sottolineato che manterrà ad interim la delega all’Urbanistica per realizzare il Puc.

Gennaro Cirillo

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