Cari concittadini stabiesi,

sono giorni infernali per tutti. L’emergenza sanitaria da coronavirus ci ha colpiti come un fulmine a ciel sereno. Ora ci troviamo sotto la tempesta. Il nostro motto è “proteggiamoci per proteggere”, perché restare in casa ed indossare guanti e mascherine tutela non solo noi ma anche il nostro prossimo. Il modo migliore per dirci che ci vogliamo bene, paradossalmente, è starci lontani. Questo virus ci sembrava lontano, poi si è avvicinato. Ora lo guardiamo in faccia e ci combattiamo. Ogni male sembra non debba mai raggiungerci, invece poi arriva nella nostra città e viene a bussare alla porta dei nostri cari.


Sono una semplice ragazza di 19 anni che crede nella potenza dell’informazione, che sbaglia per imparare, che scrive per condividere. Da poco la conferma di un altro decesso da Covid 19 nel nostro comune.

Era mio zio. Forse voi lettori de “il Gazzettino vesuviano” lo avrete già appreso nel precedente articolo da poco pubblicato. Le notizie vanno divulgate tutte, sia quelle belle sia quelle brutte. Ma non dimenticate che oltre lo schermo ci sono dei giornalisti che prima di essere tali sono degli esseri umani, persone che gioiscono con voi quando c’è qualche novità positiva, piangono con voi quando ce n’è una negativa, ridono con voi quando il fatto è esilarante e provano paura con voi quando le statistiche non promettono nulla di buono.



Rispettate le regole. Voi che potete, restate a casa mentre chi deve sta in trincea. Fate lavorare le istituzioni, il corpo ospedaliero e sanitario, l’Asl, le forze dell’ordine, i cassieri e i commessi dei supermercati. Non pensate di essere immuni e invincibili, perché non lo siete. Ci sono familiari che non possono dare l’ultimo saluto ai loro cari, vittime sofferenti in un letto di ospedale, persone che in questi giorni non riescono a fare la spesa.

Io sto bene così come il resto della mia famiglia e voglio che stia bene anche la mia città. Insieme ce la faremo. Potete rispettare gli altri soltanto rispettando voi stessi.

Arrivederci zio Michele, spero che il tuo destino non sia stato vano, come lo spero per tutti gli angeli volati via per questo male. Che questa pandemia, oltre l’enorme strazio che ci sta consegnando, possa essere di monito a questo mondo per edificare un futuro migliore.

Emanuela Francini 




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