Coronavirus, potenziato il numero 1500 con 250 volontari

Le richieste dei cittadini nel corso del tempo hanno avuto un andamento numerico costante ma il motivo di chiamata è cambiato seguendo l’evolversi della malattia da Coronavirus

Il ministero della Salute ha potenziato e riorganizzato il numero di pubblica utilità 1500, attivato il 27 gennaio scorso per rispondere a quesiti sulla pandemia di Covid-19. Tutti i giorni, 24 ore su 24. rispondono operatori e professionisti sanitari, coadiuvati da mediatori culturali di madrelingua cinese per gli utenti stranieri. I professionisti impegnati nella risposta seguono corsi di formazione continua a cadenza bisettimanale. a garanzia della qualità del servizio.

Dal 1 aprile grazie a un protocollo d’intesa siglato con la Fondazione La Roche e il ministero della Salute collaborano all’attività di risposta anche circa 250 volontari della Fondazione anch’essi formati ad hoc.

Il numero è attualmente organizzato e potenziato con un primo livello ampio e un secondo livello di risposta. Gli operatori di primo livello rispondono a quesiti di natura tecnico-sanitaria, richieste di chiarimenti sui decreti emanati dal Governo in tema di contenimento dell’infezione, richiesta di informazioni generali sulle precauzioni igieniche e norme di comportamento utili per il contenimento della trasmissione del virus. Il secondo livello accompagna i cittadini nelle richieste di assistenza sia sanitaria sia sociosanitaria.



Fino al 31 marzo sono oltre un milione e 200mila le chiamate giunte al 1500 di cui 80mila risposte dal secondo livello formato da professionisti sanitari.

Le richieste dei cittadini nel corso del tempo hanno avuto un andamento numerico costante ma il motivo di chiamata è cambiato seguendo l’evolversi della malattia da Coronavirus.

Nel periodo iniziale, erano soprattutto richiesti chiarimenti sulle modalità di trasmissione del virus, sulle misure di protezione individuale, sulla tematica sicurezza nelle scuole e misure di distanza dai cittadini di nazionalità cinese, approvvigionamento di dpi e informazioni su modalità di controllo negli aeroporti nazionali e internazionali.

Dalla fine febbraio e nel mese di marzo invece i motivi di chiamata sono stati principalmente su richieste di informazioni sui sintomi, su richieste di consulenza clinica e supporto anche di tipo sociosanitario, denotando una richiesta di aiuto anche psicologico per affrontare le ansie e le paure legate a questo momento.



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