Andata in onda giovedì 9 aprile la terza puntata di “Doc – Nelle tue mani”, la fiction firmata Rai 1 ispirata alla storia reale di Pierdante Piccioni, medico attualmente impegnato nella lotta al contrasto del Covid-19.
Luca Argentero gli presta il volto, diventando il dott. Andrea Fanti che dopo aver perso la memoria a causa di un colpo di pistola, compie un viaggio all’interno del suo passato. A sostenerlo ci sono gli specializzandi del reparto ospedaliero di cui era primario. Tra questi c’è Gabriel Kidane, portato in scena dall’attore Alberto Malanchino. Conosciamolo meglio, scoprendo tutti i segreti di una fiction di successo che sfiora il picco di 30% di share!
Quando e come nasce la tua passione per la recitazione?
“Nasce tra i banchi di scuola, durante il periodo delle scuole medie ho frequentato dei piccoli laboratori teatrali.Verso i 17 anni una mia insegnante delle scuole superiori portò tutta la classe al Teatro Leonardo di Milano a vedere Le allegre comari di Windsor della compagnia Quelli di Grock e li capii che quello era il lavoro che avrei voluto fare per tutta la vita. Dopo il diploma ho frequentato per un anno delle scuole private di recitazione e l’anno dopo venni ammesso alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano”.
Come sei stato selezionato per“Doc – Nelle tue mani”? Racconta dai casting fino all’arrivo sul set
“Ho sostenuto un provino nella sede della Lux Vide. Appena entrato, la casting director mi ha fatto indossare un camice bianco da medico. Dopo essere stato preso per il ruolo di Gabriel Kidane è iniziato un periodo di preparazione insieme agli altri ragazzi del set che ci ha portato a seguire per qualche giorno la vita in ospedale dei medici del Policlinico Gemelli di Roma.Siamo stati aiutati dal Professor Landolfi e dalla Dottoressa Barbara Fossati, sono stati dei momenti preziosi perché abbiamo tastato con le nostre mani il livello di professionalità e di empatia che hanno i medici e gli infermieri nei confronti dei pazienti”.
Che rapporto si è instaurato con il cast? Soprattutto, com’è stato lavorare al fianco di Luca Argentero?
“Con il resto del cast si è instaurata una bella amicizia che è andata oltre il set. Luca è un ottimo professionista, non sono mancati momenti di allegria e di gioco”.
Alberto, il tuo personaggio è uno specializzando all’apparenza freddo e competitivo. Come abbiamo visto, invece, nasconde un lato buono e fragile. Tu credi di somigliare a lui?
“Credo di essergli simile nella dedizione al lavoro. Sono due professioni che vengono alimentate dalla vocazione. In forme diverse ci prendiamo cura degli altri”.
Hai conosciuto Pierdante Piccioni? Ti ha fornito indicazioni su come portare la sua storia sul set?
“L’ho incontrato una volta, durante un giorno di riprese. Si è complimentato con noi per la verosimiglianza dei nostri movimenti rispetto a quella dei medici. La serie prende spunto dalla sua circostanza di base, la perdita parziale di memoria e dal libro meno dodici, anche se le cause e le conseguenze sono frutto del lavoro degli sceneggiatori”.
Che pensieri ti suscita il fatto di portare in scena il corpo ospedaliero proprio in questo momento di emergenza sanitaria?
“Il caso ha voluto che la serie stesse volgendo al termine delle riprese in un momento drammatico come questo. C’è il desiderio che venga appezzata dal pubblico perché mette in risalto le dinamiche più umane che avvengono all’interno di un ospedale.Questa è una serie che tratta diversi temi, tra qui il prendersi cura di se stessi e degli altri. Forse è proprio il momento più opportuno per riflettere su questa tematica”.
A proposito di coronavirus, il set è stato interrotto. Come sono stati gli ultimi giorni di riprese, prima di dover interrompere tutto? Siete riusciti a ritornare nelle vostre città?
“Sono stati giorni pieni di preoccupazione per quello che stava succedendo al Paese e nel resto del mondo. Ogni momento di pausa era sfruttato per rimanere aggiornati sull’evoluzione della pandemia. Io sono rimasto a Roma, molti dei miei colleghi sono tornati a casa”.
Le riprese riprenderanno in autunno? Cosa dobbiamo aspettarci dal gran finale di Doc?
“In autunno dovrebbe andare in onda la seconda parte della serie. Speriamo quindi di riuscire a girare prima. Ne vedrete delle belle”.
Emanuela Francini