Anche il Sindacato dei Militari italiani si è espresso in maniera netta e decisa sulla questione delle vaccinazioni anti-Covid19.

Come abbiamo già riportato la situazione presentata dal sindacato FSP Polizia, ripetiamo quindi che il Ministero della Salute italiano il 14 aprile annunciava dal portale ufficiale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva ammesso che solo un vaccino avrebbe potuto interrompere definitivamente la trasmissione del nuovo Coronavirus e che dall’Italia era in arrivo “la speranza di una scoperta scientifica in tempi rapidi”.

Il Ministero, nel suo comunicato, dopo aver descritto in breve l’azienda e la sperimentazione, informava che il vaccino sarebbe stato “disponibile già da settembre in modalità d’uso compassionevole per agenti delle forze dell’ordine e personale sanitario”, che inoltre le disponibilità su larga scala per la popolazione sarebbero state più lontane nel tempo.

“Abbiamo appreso – scrivono i militari – con preoccupazione la notizia sulla possibilità di utilizzare il vaccino contro il Covid-19 ‘già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole’. Dagli atti delle numerose Commissioni parlamentari di inchiesta sull’uranio impoverito che hanno rivolto la loro attenzione anche sulla questione della somministrazione dei vaccini ai militari è emerso, nei molti casi esaminati, che il mancato rispetto dei protocolli vaccinali sia stata la possibile causa, o concausa, dello sviluppo di patologie gravemente invalidanti o addirittura mortali“.




“In chiunque abbia potuto leggere i copiosi resoconti delle Commissioni di inchiesta – spiegano ancora dal Sindacato – potrebbe sorgere il dubbio che, dietro alle resistenze e all’ostruzionismo opposti dai vertici militari alle pressanti richieste dei Commissari di conoscere gli atti attestanti la regolarità delle procedure seguite per la somministrazione di vaccini ai militari oggetto dell’indagine parlamentare, si sia potuta celate una attività di sperimentazione“.

Ma l’Organizzazione conclude con ferma decisione: “Quando si affrontano argomenti seri come la salute non possiamo riporre la nostra incondizionata fiducia e quella dei nostri iscritti nelle azioni dei vertici militari. Per questa ragione impediremo a chiunque di fare ‘sperimentazioni compassionevoli’ sul personale delle Forze dell’Ordine e sui militari affinché non ci siano mai più casi di morti bianche tra i servitori dello Stato”.

Andrea Ippolito

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