Cosa dobbiamo aspettarci per lunedì prossimo? Il 4 maggio, tra pochi giorni, stando ai tanti decreti che si sono soprapposti, smentiti, corretti e modificati, dovrebbe finire il cosiddetto, per quelli che nel pronunciarlo si sentono internazionali, “lockdown”, confinamento, quarantena per capirci.

Nel decreto del Governo nazionale si legge che al netto del divieto di spostarsi da una regione all’altra salvo che per comprovati motivi di lavoro o di salute – «è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».



Quindi ci sarà l’inevitabile nuovo esodo verso il Meridione? Proprio adesso che anche il governatore De Luca ha allentato i divieti, riconsegnando ai campani un minimo di libertà? Il timore è quello di rivivere la fuga dei tanti che dalle regioni settentrionali, gravemente colpite dal coronavirus, provarono a rientrare in famiglia al Sud. Era il 7 marzo e le centinaia di persone che correvano nella stazione di Milano, valigie alla mano, per raggiungere l’ultimo treno per il rientro, in quel momento ci era sembrata una esagerazione. Di certo avevamo sottovalutato la gravità di quello che stava accadendo, certamente non avevamo compreso a pieno la violenza del virus maledetto e di una quarantena che ci ha tenuti in gabbia fino ad oggi. Una gabbia fisica, confinati in casa, e una dell’anima, della mente, che piano piano ci sta dando coscienza di quanto stiamo vivendo, infondendo paura, timore del prossimo e speranza per un futuro sereno che purtroppo sembra ancora lontano.

Quella fuga, quell’esodo verso il Meridione d’Italia diede non pochi problemi, di fatto portando il virus, o quanto meno velocizzando l’espandersi dell’epidemia, nelle regioni che fino a quel momento si erano sentite lontane dal Covid-19.

Purtroppo, e i dati delle prenotazioni e dei biglietti venduti, sembra proprio che lunedì prossimo, la Fase 2, quella dell’uscita graduale dal confinamento in casa, della riapertura delle attività commerciali, possa trasformarsi in nuova emergenza. Una Fase 2 dell’epidemia, una seconda ondata, una possibile recrudescenza del virus favorita, più o meno coscientemente, dalla calata dei tanti italiani che si incammineranno verso le regione di appartenenza.



Ed in effetti, ad oggi, i posti disponibili per lunedì 4, per viaggiare con Trenitalia a bordo di un Frecciarossa, sono veramente pochi. Un dato dovuto di certo al fatto che i vagoni saranno pieni solo a metà in ottemperanza delle norme anti contagio, un po’ perché in effetti sono veramente tanti quelli che, dopo settimane lontani dalla famiglia, proveranno a rientrare a casa.

Intanto Trenitalia fa sapere che  da domani saranno disponibili altri due treni, due Frecce che nei fatti raddoppiano il servizio tra Nord e Sud e viceversa, servizio che nella fase di emergenza sanitaria era ridotto a solo due treni al giorno dato l’esiguo numero di passeggeri che potevano spostarsi con autorizzazioni ammissibili.

Il servizio potenziato dunque, il distanziamento garantito, le prenotazioni ormai quasi esaurite e la paura per una nuova ondata di contagi ormai è a mille.

Intanto Italo ha comunicato che il servizio sospeso a inizio epidemia, resterà tale fino a data da destinarsi. Dalla direzione aziendale fanno sapere che, al momento, l’unica tratta garantita sarà quella Roma – Venezia.

Oltre ai treni, ormai praticamente sold out, anche i biglietti aerei, pochi i velivoli, solo Alitalia, impegnati nel coprire la tratta Milano-Napoli e viceversa e risultano già esauriti tutti i posti disponibili. Il primo aereo EasyJet è previsto solo per il 18 maggio.

Completamente pieni anche i posti a bordo dei pullman che collegano la Lombardia con il sud della Penisola ed in particolare con Napoli. Chi non ha trovato alternative si è rivolto alle corriere che sia pur con stancanti viaggi garantiscono comunque la possibilità del rientro nelle terre natie.



Ad alzare la voce, invitando a fare attenzione a non creare una seconda crisi epidemica per il Sud e a denunciare alcune incongruenze per quel che riguarda prenotazioni, biglietti e soprattutto tariffe, è il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che ha dichiarato “Evitiamo che si verifichi una situazione simile a quella dello scorso marzo quando la Lombardia fu dichiarata zona rossa e migliaia di meridionali, di campani e di napoletani, partirono in massa causando la diffusione del virus in diverse parti del territorio.

Abbiamo verificato, per quanto riguarda gli autobus, che le singole compagnie forniscono notizie contraddittorie circa l’acquisto dei ticket. Per non parlare delle tariffe, – conclude Borrelli – in particolare quelle dei treni e degli aerei, in alcuni casi assolutamente proibitive».

La fuga dal Nord, seconda ondata, è ormai partita, almeno in quanto a prenotazioni e organizzazioni varie, anche con auto private o a noleggio, anche a fronte delle tariffe troppo spesso e ingiustificatamente proibitive, come denunciato dal consigliere Borrelli. Speriamo di non ritrovarci ancora una volta a dover fare i conti con le conseguenze che abbiamo già visto il 7 marzo, anche in questa “Fase 2”. Nella speranza che non sia il via alla seconda fase del contagio per le regioni del Sud Italia. E De Luca, il governatore intransigente, cosa farà? La chiuderà la Campania?

Ivan Di Napoli



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