Con il passaggio alla Fase 2 dell’emergenza sanitaria, in maniera del tutto precauzionale, vista la confusione generale e l’incertezza su cosa si può fare e cosa non si può fare, le amministrazioni regionali e comunali si sono mobilitate per una campagna informativa semplice e accessibile a tutti i cittadini.




Il comune di Pomigliano ha pubblicato sul portale web una tabella che si riferisce al Dpcm del 26 aprile con le cose da poter fare e le rispettive date del mese da cui si può cominciare a farle, allo scopo che ciò semplifichi ai pomiglianesi la scelta sui comportamenti da adottare senza trasgredire la legge e rischiare di procurare, con comportamenti errati, un aumento dei contagi che potrebbero far risalire la curva.

La parola d’ordine per l’amministrazione locale resta “cautela”, il sindaco Russo ha rinviato la riapertura del Parco pubblico alla settimana prossima per organizzare un controllo più serrato per le prossime settimane con il supporto della Polizia locale. Prima di ritornare a fare jogging nel parco Giovanni Paolo II polmone verde della città saranno effettuati gli interventi di manutenzione interrotti a causa dell’emergenza e si procederà alla fase di sanificazione degli spazi interni prevista dal calendario stilato durante la fase del lockdown e che in ogni caso verrà effettuata a cadenza regolare quando il parco sarà riaperto.



In strada si sono allentati i controlli, il traffico al primo giorno sembra essersi intensificato, anche i pedoni sono aumentati ma tutti muniti di mascherine e guanti senza creare assembramenti.

Ci sono le solite lunghe file fuori i supermercati e le farmacie e ai bar, o almeno fuori, a quelli che hanno deciso di riaprire. Non tutti gli esercenti della zona hanno ritenuto conveniente ripartire a queste condizioni.



Al contrario le parrocchie locali si stanno organizzando per la celebrazione delle funzioni a partire dal 11 maggio, i preti più attivi nella vita cittadina scalciano per cominciare la celebrazione del mese mariano non più via web, ma in presenza dei fedeli. Nel frattempo che arrivi la fatidica data sì stanno organizzando per poter applicare le norme di sicurezza dettate dal decreto governativo e realizzare il distanziamento tra i posti a sedere nei banchi delle chiese e programmando un calendario che preveda un aumento del numero di messe celebrate durante la giornata.

Per ora i ristoranti e le pizzerie hanno iniziato con l’asporto almeno quelli che hanno uno spazio esterno più consono ad accogliere le file che si formano nell’attesa, banchetti esterni per le prenotazioni con personale munito dei dispositivi di sicurezza, gli esercenti non si sono privati di sanificanti e protezioni benché li abbiano acquistati a spese proprie.



Insomma il primo giorno non sembra aver causato grandi dubbi e perplessità su come andranno le cose nelle prossime due settimane che sono decisive per potersi proiettare verso la Fase 3. Per ora non si può che sperare nel buon senso di ogni singolo cittadino perché la distanza sociale resta ancora l’unica arma per fermare il virus.

Cinzia Porcaro



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