Sant’Anastasia: Fase 2, ASL con i camper per visite domiciliari

Il punto sull'emergenza: solo 14 contagiati in tutto e stanno bene. La commissaria: dati incoraggianti, ma la ripartenza sia consapevole

Camper dell’ASL in campo per visite di monitoraggio domiciliare. La cosiddetta “fase 2” dell’emergenza sanitaria a Sant’Anastasia è partita così, ieri 4 maggio, da questi dati complessivi: dall’inizio della pandemia ad oggi sono solo 14 i soggetti risultati positivi, 230 i loro contatti messi in quarantena. Tutti godono di ottime condizioni di salute.

Fatta eccezione della RSA di Madonna dell’Arco, i 14 casi acclarati sono sparsi sul territorio e sono per lo più riconducibili ai primi 4 casi di infezione, peraltro non contratta in paese, per cui si può affermare che a Sant’Anastasia il contagio è stato relativo e non si è mai verificato un vero e proprio focolaio.

Come preannunciato dall’ASL – Distretto 51 Na3Sud – al Commissario Straordinario, dott.ssa Stefania Rodà, per circa 4 ore sono stati effettuati il 4 maggio controlli specifici presso le abitazioni dei contagiati mediante due camper attrezzati e personale specializzato. Accompagnati da una pattuglia di P.M., composta da Bartolomeo Ricciardi e Bartolomeo Scialò, i medici dell’ASL hanno sottoposto a visita, anche psicologica, tutti i soggetti.

Inattesa è arrivata al Comune una nota da parte del Direttore Generale, dr. Sergio Canzanella, con la quale ha segnalato al Commissario Straordinario ed al Comandante della Polizia Locale “il comportamento esemplare, professionale, umano e di solidarietà degli agenti della polizia locale che in data 4 maggio dalle ore 10:00 alle ore 13:30 ci hanno aiutato nella viabilità e nelle rapide individuazioni degli indirizzi di pazienti del Comune di Sant’Anastasia, dove ci siamo recati a effettuare visite di monitoraggio domiciliare nell’ambito emergenza coronavirus con l’ASL Napoli 3 Sud. A questi Eroi va il mio riconoscimento per la collaborazione prestata, i quali, terminato il loro compito si sono allontanati con discrezione. Affido a voi questo messaggio di ringraziamento e di encomio nei confronti di questi agenti di polizia locale di cui non conosco i loro nominativi”.

“Sono parole che ci incoraggiano a svolgere sempre con passione e dedizione il nostro lavoro e mi compiaccio con i colleghi. Tengo a dire – afferma il Cap. Pasquale Maione, Comandante P.M. – che seppur in carenza di organico, pattugliamo il territorio e da tempo teniamo sotto controllo giornaliero tutti i soggetti che sono sottoposti a quarantena obbligatoria, per tutelare la cittadinanza”.

“Ringrazio il Direttore Generale, dr. Sergio Canzanella per i controlli effettuati con i due camper, nonché per la nota inviataci. Non ce lo aspettavamo, è stata una bella sorpresa. In questi mesi abbiamo dovuto affrontare un nemico sconosciuto e pericoloso. L’abbiamo fatto lavorando tutto il giorno, anche di sabato e domenica, producendo ordinanze ed atti studiati bene nei minimi particolari, che sono poi stati richiesti ed utilizzati anche da altri comuni. La collaborazione con l’ASL è stata costante e incisiva, per cui oggi possiamo dire che l’emergenza sanitaria della “fase 1” a Sant’Anastasia è stata relativa – dice il Commissario Stefania Rodà – nel senso che non ci sono mai stati dei veri e propri focolai nel paese. Siamo riusciti ad adottare un buon sistema di controllo, Asl, Amministrazione, P.M., Forze dell’Ordine, e ad evitare la diffusione del virus, anche grazie ai cittadini che hanno fatto bene la loro parte attuando il distanziamento sociale, uscendo muniti di mascherina e guanti, soprattutto accogliendo la disposizione di restare a casa. Se continuiamo a mantenere questo atteggiamento di rispetto reciproco, di rispetto delle norme e adottiamo uno stile di vita idoneo ad evitare il contagio fra noi e le persone riusciremo a ridurre sensibilmente, sperando di portarlo a zero, il numero dei contagi. Confido, quindi, nella costante attenzione e collaborazione da parte dell’ASL, degli uffici comunali, della P.M. e nel comportamento responsabile dei cittadini. La pandemia impone a ciascuno di noi di fare la propria parte per contribuire, tutti e insieme, alla tutela della salute pubblica”.

 

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