Continua la guerriglia tra De Luca e de Magistris, un botta e risposta di comunicati e dichiarazioni ai media.
Nella mattinata di sabato il governatore Vincenzo De Luca ha scritto al Prefetto, al Questore e al Comandante della Polizia Municipale di Napoli in riferimento all’ordinanza sindacale emanata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, nella quale il primo cittadino partenopeo contrastava con le sue prescrizioni quelle emanate dall’ordinanza regionale n.53 emanata da De Luca solo poche ore prima.
Il documento prodotto dal presidente della Regione Campania è stato inviato per conoscenza anche al Ministro dell’Interno e all’Anci (Associazione dei Comuni italiani)
“Tale provvedimento – scrive De Luca – è palesemente illegittimo, non soltanto per carenza di potere – in quanto assume a proprio presupposto una situazione di crisi epidemiologica che coinvolge l’intero territorio regionale e detta disposizioni i cui effetti si riverberano ben oltre i confini del territorio comunale – ma altresì e soprattutto per violazione di legge. In particolare per evidente violazione della norma di cui all’articolo 3, comma 2 del decreto-legge numero 19 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge numero 35 del 2020”. Il dettato di legge dice che i Sindaci non possono adottare ordinanze che mirino a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali e regionali. Inoltre non possono andare oltre i limiti imposti dalle ordinanze regionali o nazionali. In caso di violazione di tali norme, l’ordinanza emanata dal sindaco non avrebbe efficacia.
“In considerazione della espressa sanzione della inefficacia dei provvedimenti sindacali adottati in contrasto con le misure regionali vigenti, inefficacia sancita direttamente dalla richiamata disposizione di legge, si sollecitano gli Organi dello Stato, le Forze dell’Ordine, la Polizia Municipale – scrive De Luca – a predisporre tempestivamente ogni misura volta a garantire il rispetto rigoroso dell’Ordinanza regionale da parte degli operatori coinvolti. Comportamenti diversi configurerebbero, a tutta evidenza, omissioni rilevanti anche sul piano penale, oltre che in relazione agli aspetti di tutela sanitaria”.
Dal canto suo il sindaco de Magistris ha dichiarato che l’ordinanza sindacale emanata “… è perfettamente legittima ma è anche doverosa perché attua meglio le prescrizioni sanitarie ed è passata anche attraverso una chiara interlocuzione con il presidente del Consiglio che, nell’incontro in videoconferenza di giovedì scorso con i sindaci delle Città metropolitane, ha preso l’impegno a intervenire e a chiarire dal punto di vista normativo questa materia”.
L’ordinanza di de Magistris contrasta chiaramente con l’ordinanza regionale, per quanto riguarda gli orari di chiusura dei bar, baretti e locali e l’orario di stop della vendita di bibite e alcool da asporto, prolungandone la durata.
“Nell’intesa trovata con il presidente Conte – ha concluso il sindaco – c’è la centralità del ruolo dei sindaci nella fase 2 ed è stato espressamente affrontato il tema della legittimità dell’intervento del sindaco con ordinanze”.