L’ass.re alla Sanità della Regione Liguria Sonia Viale: “I dati sanitari non giustificano affatto la proroga dello stato di emergenza”

"Oggi la diffusione del coronavirus è sotto controllo grazie al concreto impegno delle Regioni sui territori e non certo per i provvedimenti del Governo, come la fallimentare App Immuni"

sonia viale lega salvini

Il vicepresidente, assessore alla Sanità e consigliere regionale Sonia Viale (LEGA), che già qualche settimana fa aveva dichiarato che i liguri non sarebbero stati “le cavie di un governo che improvvisa anche sull’App immuni”. La Viale aveva inoltre consigliato di far iniziare la sperimentazione “alla regione Lazio che ha come suo presidente il segretario del Pd”.


Le ultime dichiarazioni

“Oggi la diffusione del coronavirus è sotto controllo grazie al concreto impegno delle Regioni sui territori e non certo per i provvedimenti del Governo, come la fallimentare App Immuni.

I dati sanitari non giustificano affatto la proroga dello stato di emergenza fino a dicembre decisa dal premier Giuseppe Conte. Piuttosto, occorre impegnarsi per aiutare una regione isolata, come la Liguria, che ha bisogno di lavoro, sicurezza e libertà. Ora più che mai”

“Con tutti i problemi e l’isolamento del territorio che siamo costretti a subire a causa dell’incapacità del Governo, non è normale che la priorità sia quella di allungare inutilmente i tempi dell’emergenza.


Fermo restando che nessuno sa, neanche il Governo, se in autunno ci sarà una nuova ondata e che in ogni caso Regione Liguria è preparata, ci sono strumenti, quali le ordinanze del ministro della Salute e dei presidenti di Regione, che possono intervenire adeguatamente nel caso di eventuale emergenza senza che la democrazia del nostro Paese venga ulteriormente sospesa affidando a un uomo solo al comando tutto il potere.

Per come è stata affrontata finora la pandemia con la dichiarazione dello stato di emergenza, la proroga è un provvedimento inutile anche perché le Regioni hanno dovuto fare da sole sia per l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale sia per il contenimento della diffusione del contagio.

Visto e considerato che le forniture, peraltro scarse e talvolta inadeguate, non sono giunte per tempo e le circolari del ministero della Salute sono sempre arrivate in ritardo”.

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