Nella sala del Comune in via Provinciale Schiti, s’è tenuta la premiazione di Ciro Immobile, neo capo cannoniere della serie A e Scarpa d’Oro 2020. Troppa grazia per questa terra in cui lo sport ed il calcio in particolare, pare goda di poca simpatia negli ambienti politico-amministrativi ed è un vero peccato. Da anni, infatti, la nostra città ha dato tanto, e tanto lustro, anche in questo campo, per i distratti ed indaffarati, ricordo una delle prima squadre d’Italia, il Savoia 1908 (vice Campione d’Italia nel 1924).


E’ il destino che agisce in maniera strana, qui dove ormai si contano circa 43.000 abitanti, nasce un po’ di tutto, Ministri della Repubblica, Produttori cinematografici, Scrittori, Artisti in ogni branca e calciatori di livello internazionale: Immobile docet.

Si, proprio lui, quel biondino dagli occhi chiari che in tante serate ha consumato la piazzetta antistante la Basilica di Torre Annunziata, per poi decollare in campo nazionale ed internazionale. Nessuno gli ha regalato nulla ma lui con sacrificio e tanta volontà, ha letteralmente surclassato a suon di goal, gente del calibro di Levandoski, Ronaldo, Lukaku e Messi, ed ora è il terzo italiano a ricevere la Scarpa d’Oro, dopo Luca Toni e Francesco Totti.


Che onore per Torre Annunziata e che onore anche per il Savoia che il Ciro porta nel cuore ed anche ieri l’ha menzionata come spesso usa fare anche in altri ambiti nazionali ed esteri. La sua vita sembra un libro di favole nel quale Ciro ha ancora tante pagine da scrivere ed i Torresi insieme a tutti gli amanti del calcio, gioiranno ancora per altri anni nel vedere le sue magie e quella voglia di essere lui il numero uno.

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Non parlo di politica, in quanto ieri ho avuto anche la fortuna di vedere l’assessore allo sport che fino ad ora è stato sostituito da un consigliere facente funzione, c’era il sindaco e tutti i politici, pronti ad intervenire davanti a tanti amici e colleghi armati di flash e fotocamere… ne valeva la pena. Ora amo solo fare un grosso in bocca al lupo al nostro orgoglio Oplontino, affinchè si ripeta la stessa cerimonia di oggi, magari in uno stadio Giraud rimesso a nuovo. Sono disperatamente realista, ma proprio per questo spero di non sbagliare per non vedere il mio sogno del 1908, sparire da Torre Annunziata. Forza Ciro e forza Savoia.

Ernesto Limito



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