Tra i disturbi che possono essere causa della comparsa dell’incontinenza urinaria c’è anche la stipsi, vale a dire la stitichezza. Le probabilità di soffrire di stitichezza cronica aumentano per effetto di numerosi fattori di rischio, tra i quali devono essere menzionate la scarsa attività fisica, una dieta a basso contenuto di fibre, la disidratazione e l’età. La stitichezza, come noto, è un problema relativo all’espulsione delle feci che consiste in evacuazioni non frequenti. Non è una malattia vera e propria, quanto un sintomo di vari disturbi.
Che rapporto c’è tra l’incontinenza e la stitichezza
Ma che cosa c’entra la frequenza delle evacuazioni con l’incontinenza urinaria? Tutto dipende dalla relazione tra l’intestino e la vescica: due organi che dal punto di vista anatomico sono molto vicini l’uno con l’altro, e che per di più sono controllati dalla stessa zona del cervello. I sintomi che coinvolgono l’intestino e la vescica in molti casi interagiscono tra di loro, in modo particolare in presenza di sclerosi multipla o di altre patologie che riguardano il sistema nervoso centrale. Diverse ricerche relative alle patologie dell’ano e del colon-retto hanno messo in risalto l’esistenza di una correlazione piuttosto marcate con altre malattie che comportano un funzionamento non adeguato della muscolatura del pavimento pelvico. In sostanza, la stitichezza è uno dei motivi per i quali si possono verificare perdite di urine involontarie.
I rimedi
Se si soffre di minzione frequente dovuta alla stitichezza è consigliabile adottare alcuni rimedi che coinvolgono un cambiamento delle abitudini alimentari. Conviene, per esempio, limitare il più possibile il consumo di bevande eccitanti, di alcolici e di caffeina, che sono tutte sostanze che contribuiscono ad aumentare l’irritabilità della mucosa intestinale. Non va dimenticato che il dolore pelvico in numerose circostanze è il risultato di una infiammazione del colon, che può essere provocata da un regime alimentare disordinato, basato su cibi in scatola e grassi. D’altro canto, è utile sapere che il gonfiore addominale può aumentare anche per effetto di alcuni alimenti salutari, come per esempio i legumi, la frutta e i latticini.
Che cosa fare per alleviare il disturbo
Nelle donne che hanno problemi di stitichezza o che soffrono di sindrome del colon irritabile si riscontrano più di frequente bruciori ginecologici e intimi. Questo vuol dire che la risoluzione del disturbo non sempre passa da un cambiamento delle abitudini alimentari, che pure è indispensabile per fare sì che l’intestino si disintossichi. A volte le origini dell’incontinenza urinaria devono essere individuate in una vaginite o in una cistite provocata da un batterio, l’escherichia coli, che si trova nell’intestino. Per rimediare si può fare riferimento ai probiotici, mentre al fine di regolarizzare l’intestino conviene mangiare verdura e frutta in grandi quantità. Poiché non di rado le infezioni del tratto urinario provocano odori sgradevoli, vale la pena di impiegare specifici assorbenti per proteggersi dalle perdite ed evitare che l’urina entri in contatto diretto con la pelle.
Il colon irritabile
Quando si parla di sindrome del colon irritabile si fa riferimento alla cosiddetta colite spastica, i cui sintomi tipici sono dolori addominali che svaniscono al termine dell’evacuazione. Tra gli altri sintomi della sindrome è necessario menzionare la cistite, l’emicrania, i problemi in ambito sessuale, la fatica cronica, la depressione, l’ansia e la fibromialgia, che è causa di rigidità e dolore muscolare. Per effetto della sindrome del colon irritabile le pareti del colon diventano più deboli, mentre l’infiammazione si estende anche alla vescica. Ecco spiegato il motivo per il quale la minzione frequente è uno dei sintomi più comuni, così come i dolori che si possono avvertire quando la vescica viene svuotata. Nel corso della minzione, si avverte una sensazione di bruciore che parte dall’uretra per espandersi all’addome.
Il ruolo dell’emotività
La stitichezza, per diversi psicologi, può essere provocata anche da una tensione emotiva in virtù della quale non si è in grado di lasciar sfogare le emozioni. Di conseguenza i soggetti più a rischio sono coloro che soffrono di un disturbo alimentare, che hanno problemi di depressione o che comunque vivono una condizione di debolezza mentale. A causa della stipsi, si effettuano spinte addominali molto forti durante i tentativi di evacuazione che possono causare un indebolimento del pavimento pelvico.