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“Eccesso di legittima difesa”: sotto inchiesta l’agente che ha ucciso Luigi Caiafa

Napoli un rapinatore è morto e un altro arrestato in un conflitto a fuoco con la polizia nella notte. La vittima è un minore di 17 anni, mentre l'altro, un 18enne, è stato arrestato, figlio di un capo ultras già noto alle forze dell' ordine

Un atto dovuto in previsione dell’autopsia sul corpo di Luigi Caiafa che si terrà forse già domani mattina. Un esame irripetibile al quale il poliziotto potrà ora far assistere un consulente.

E’ stato iscritto nel registro degli indagati della Procura, per “eccesso colposo di legittima difesa”, l’agente della Squadra Mobile della Questura di Napoli che nelle prime ore dello scorso 4 ottobre era intervenuto nel corso di una rapina in via Duono. L’agente sparò con la sua pistola d’ordinanza contro la coppia di giovani in sella a uno scooter rubato, uccidendo un 17enne che stava rapinando tre ragazzi che erano a bordo di una Mercedes. Con Luigi Caiafa a tentare la rapina c’era anche un 18enne, Ciro De Tommaso, figlio dell’ex ultras del Napoli e collaboratore di giustizia Gennaro De Tommaso, meglio noto come “Genny la carogna”.


Oltre alla pistola “scenica”, non in grado di sparare essendo solo una replica di quella vera, priva del tappo rosso di riconoscimento, i due giovani rapinatori avevano anche un coltello lungo 18 centimetri, con una lama da 7 centimetri, trovato addosso a De Tommaso.

Luigi Caiafa con don Antonio Carbone, rettore dei Salesiani di Torre Annunziata. Solo pochi mesi fa il giovane aveva partecipato al progetto di recupero “Mani in pasta”, propmosso proprio dai Salesiani, nel corso del quale il 17enne aveva imparato a fare il pizzaiolo.

Luigi Caiafa avrebbe compiuto 18 anni il prossimo dicembre, mentre era 18enne da qualche mese il figlio di “Genny la carogna” che li aveva compiuti lo scorso luglio. Entrambi indossavano un casco integrale e in sella a uno scooter rubato all’inizio di settembre, con la pistola puntata al volto di uno dei tre ragazzi, erano riusciti ad impossessati di 100 euro, di tre iPhone e anche di un borsello, appartenente a un quarto giovane, che era momentaneamente sceso dalla Mercedes, contenente i suoi effetti personali e le chiavi di una Porsche Cayenne.


Sempre domani ci sarà, davanti al gip di Napoli Gabriella Bonavolontà, la convalida del fermo per Ciro De Tommaso, accusato di rapina, di porto d’arma per un coltello rinvenuto in tasca e per ricettazione dello scooter rubato nel corso della rapina mortale. A suo carico oltre le testimonianze delle tre vittime della rapina, la refurtiva, le armi, ci sono anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona di via Duomo. Sul cellulare di De Tommaso sono state trovate foto di armi e di denaro che, stando all’interpretazione degli inquirenti, confermerebbero l’attitudine a delinquere del giovane.

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