Un neonato di 30 giorni è risultato positivo al Covid-19. Il piccolo, residente a Piano di Sorrento, nato sano presso l’ospedale stabiese, nei giorni scorsi ha accusato diarrea e febbre.

Il bimbo, primogenito di una giovane coppia, è venuto alla luce a fine settembre al San Leonardo di Castellammare di Stabia con un parto naturale e senza nessuna complicanza. E così, dopo pochi giorni, mamma e bambino sono tornati a casa.


Venerdì pomeriggio il ritorno in ospedale dove la neomamma ha spiegato i sintomi del neonato ai sanitari: febbre, diarrea e un apparente abbattimento innaturale che si protraeva da qualche giorno. I medici, guidati dal primario della Terapia Intensiva Neonatale Roberto Cinelli, hanno preso in cura il bimbo, che è stato inizialmente, separato dalla madre e isolato nelle sale attrezzate della neonatologia.

Anche la giovane mamma è stata isolata perché sospetta Covid. Tamponi per entrambi e indagine epidemiologica familiare che segnala alcuni parenti che avevano avuto stati febbrili nei giorni scorsi.


Il riscontro dei tamponi è risultato positivo al Covid-19 e i medici hanno avuto la certezza di trovarsi di fronte ad uno dei rarissimi casi di neonati sotto i trenta giorni contagiati in ambito familiare, come ha spiegato lo stesso primario dr. Cinelli: “Abbiamo contattato il secondo Policlinico, che è centro regionale per i casi di Covid neonatale, per richiedere posti letto. Venerdì sera abbiamo attrezzato il trasferimento con una barella di biocontenimento per entrambi”. Con i due pazienti, a bordo dell’ambulanza, c’erano due infermieri del Pronto Soccorso e una neonatologa del nosocomio stabiese.


Presso il Policlinico partenopeo, in una stanza a pressione negativa, il neonato e la mamma resteranno isolati fino alla guarigione.

Il piccolo alla nascita era in ottima salute, ha confermato il primario, e quindi ora è partita un’attenta indagine epidemiologica sui familiari e quanti hanno avuto contatti con il piccolo ai quali, a partire dal padre, saranno effettuati i tamponi. E’ possibile che il malessere del bimbo possa far individuare un focolaio che probabilmente era stato sottovalutato.

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