Dopo 18 mesi di lotta, gli operai della Whirlpool di Napoli si apprestano a girare l’ultima scena.

Un calvario che, per più di 400 lavoratori, è costato un anno e mezzo di battaglie sindacali, presidi e manifestazioni in piazza.

A poco sono servite le parole e le rassicurazioni di Di Maio e Patuanelli (i volti politici più esposti in questa vicenda) che, fomentati dallo slogan “NAPOLI NON MOLLA”, hanno provato a schierarsi accanto ai dipendenti della multinazionale ma senza successo.


Insomma, è deciso: Whirlpool chiuderà le serrande di Napoli, come era stato già confermato questo 22 ottobre al tavolo tenuto al Mise.

Una sconfitta, questa, che gli operai hanno voluto incassare proprio fra le pareti della fabbrica di Via Argine, passando la notte in preda ai pensieri e al rammarico, riscaldandosi attorno ad un fuoco appiccato in un cesto della lavatrice. “Il governo avrebbe dovuto salvarci e non consentire questo dietrofront dell’azienda. Ora non possiamo fare altro che andare avanti, ma ci sentiamo traditi. Siamo stati lasciati soli e stasera è più chiaro a tutti. È inammissibile mettere in strada centinaia di persone in questo momento di crisi mondiale ed emergenza lavorativa”.




Una resa che sicuramente non lascia spazio al rimpianto, ma alla consapevolezza di aver lottato con orgoglio e dignità, attirando solidarietà e rispetto sia da parte dell’opinione pubblica che dai sindacati; una stima che ha manifestato lo stesso Luigi De Magistris, ieri in “lutto” in una Piazza Municipio completamente al buio.

Abbiamo spento le luci perché la città è in lutto. E’ inammissibile che non si possa portare a casa con successo una battaglia ch’è di tutta la città, che i lavoratori hanno portato avanti con grande dignità. Stiamo parlando di 400 dipendenti, 400 famiglia e 1000 dell’indotto.”

Una battaglia che, come sempre sostenuto dagli operai, sarebbe estendibile in tutto il Paese.


Il sito di Napoli è sempre stato visto come “prima vittima” di un sistema che vede a rischio tutti gli stabilimenti italiani della Whirlpool e che, si spera, non sia l’inizio dell’effetto domino tanto profetizzato dalle organizzazioni sindacali.

“Il nostro futuro inizia adesso – hanno dichiarato gli operai licenziati con un sms – e porteremo avanti la nostra battaglia perché quello che è successo crea un grave precedente. In questo modo ogni azienda potrà cessare le proprie attività, venendo meno ad accordi presi in precedenza. Abbiamo il dovere di lottare per noi e per tutti quelli che potrebbero trovarsi nelle nostre condizioni”.

Elvira La Rocca



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