“Da due settimane dico che l’area metropolitana di Napoli va chiusa“. Lo ha dichiarato Walter Ricciardi, consulente del ministro della salute e docente di Igiene presso l’Università Cattolica di Roma. Parole che fanno trapelare la sua preoccupazione per questa seconda ondata di Covid ed in particolar modo per una realtà, quella campana, in continua evoluzione, dove nonostante le misure restrittive predisposte a livello nazionale con i DPCM e locale con le varie Ordinanze del governatore Vincenzo De Luca, si assiste ad un crescente aumento del numero dei contagiati.
“A Napoli in certi ospedali – ha proseguito Ricciardi – si è oltre la soglia di saturazione per quanto riguarda il ricovero dei pazienti Covid in reparti di terapia subintensiva. Nell’arco delle prossime due settimane si satureranno anche le terapie intensive, per non parlare dei Pronto Soccorso che sono già al collasso. Mi raccontano i colleghi di scene incredibili: c’è gente che sta in macchina per ore e viene fornito ossigeno nelle macchine perché non c’è la possibilità di accoglierli”.
Tuttavia, in tutto il paese la situazione è estremamente critica. Sono settimane ormai che si assiste a scene che nessuno avrebbe voluto rivedere né assistere. Grida d’aiuto si alzano da ogni angolo d’Italia cui si aggiungono, col passare delle ore, altre ben più dolorose.
Ospedali al collasso, senza posti letto, costretti a decidere su chi curare e chi no. Malati con patologie gravi, ma non affetti da Covid, sballottolati da un centro all’altro, da un Ospedale all’altro, senza alcuna possibilità di poter ricevere quelle cure che, a onor del vero, sarebbero necessarie, talvolta “salvavita”. Interventi rimandati a date da destinarsi. Interi reparti riconvertiti per far fronte alle crescente domanda di postazioni Covid. Medici allo strenuo, quegli “eroi” della prima ondata che ormai hanno fatto della loro forza, professionalità e coscienza l’unico motore che possa spingerli a continuare una lotta impari contro un virus troppo subdolo. Personale sanitario spostato dalla sera alla mattina, da un reparto all’altro, da una struttura ad altra, persino da una zona del paese all’altra. E contagiati Covid, in crescente aumento, le cui condizioni spesso gravi richiedono un ricovero ospedaliero unico luogo dove poter ricevere quell’assistenza e quelle cure che a casa non potrebbero essere garantite.
Una situazione che, per quanto si cerchi di non creare allarmismi, è già oltre il limite massimo. “La situazione negli ospedali è veramente in peggioramento – ha sottolineato Walter Ricciardi – Ci sono scene in alcuni ospedali che non avremmo mai voluto vedere, ospedali costretti a negare assistenza a pazienti che hanno problemi importanti, cardiovascolari o oncologici, e contemporaneamente non riescono ad assistere bene neanche i pazienti Covid, perché sono tanti e poi sono infettivi per cui devo essere gestiti con grande attenzione”.
Il docente universitario ha invitato tutti ad abbassare i toni, a mettere da parte polemiche e risentimenti e ad incanalare tutte le energie ed i mezzi a disposizione per arginare quella che potrebbe trasformarsi, sotto i nostri occhi, in tragedia “ perché – ha avvertito – ci avviciniamo al freddo, all’influenza, a una situazione che non sarà facile recuperare in termini di risposta sanitaria, quindi veramente uniamoci e cerchiamo di combatterla insieme”.