E’ stato trovato morto nel suo appartamento di Monastir, città della Tunisia situata sull’estremità meridionale del Golfo di Hammamet, a circa 160 chilometri a sud di Tunisi. La vittima è Giovanni Donnarumma, 73enne di Castellammare, che spesso si trasferiva in Tunisia dove aveva diversi amici. E’ giallo sulla vicenda. Secondo media tunisini, l’uomo sarebbe rimasto vittima di un tentativo di rapina finito male. Una storia che presenta però ancora diversi contorni oscuri, sui quali stanno lavorando adesso le autorità italiane e tunisine. Secondo quanto accertato dai familiari della vittima, la morte sarebbe avvenuta domenica scorsa, 15 novembre.



Nessuno dei familiari di Donnarumma tuttavia è stato avvisato dalle fonti istituzionali dell’omicidio. Mentre per alcuni media tunisini i presunti assassini sarebbero già stati arrestati: si tratta di tre cittadini del posto, giovani, che avrebbero agito a scopo di rapina. Secondo fonti locali uno dei giovani rapinatori sarebbe stato individuato poche ore dopo e arrestato. Avrebbe confessato di avere agito a scopo di rapina e di avere raggiunto l’abitazione dell’uomo insieme al cugino paterno, amico della vittima, e di un’altra persona. Il terzo complice, inizialmente irreperibile, sarebbe stato in seguito rintracciato e arrestato dalle forze dell’ordine. I tre, riferiscono media tunisini sulla base delle informazioni rilasciate anche dal ministero dell’Interno, avrebbero programmato di commettere un furto con scasso, per poi liberarsi del cadavere della vittima. L’accusa è di omicidio premeditato.



Il portavoce del tribunale di Monastir e Mahdia, Raoudha Berrima, riportano i media locali, ha riferito che per i tre si prospetta la condanna a morte. La drammatica notizia si è diffusa ieri mattina a Castellammare e a Pimonte, dove vivono tuttora i familiari di Donnarumma. “Abbiamo appreso soltanto dai media le tragiche dinamiche della morte di Giovanni – affermano – i vigili ci hanno notificato una comunicazione da parte del consolato tunisino che ci annunciava la morte del nostro congiunto, ma non sapevamo della rapina e dell’omicidio”. Una vicenda inquietante, che ha gelato l’intera città stabiese e, soprattutto, il cantiere navale, dove Giovanni Donnarumma ha lavorato per una vita, prima di andare in pensione.



Il 73enne, che amava la pesca subacquea, abitava proprio nei pressi del rione Acqua della Madonna, ma periodicamente decideva di trasferirsi in Tunisia, dove da più di dieci anni aveva acquistato casa e dove aveva diversi amici dai quali si recava spesso e volentieri. Lo scorso settembre, dopo aver accusato un leggero malore, aveva deciso di trasferirsi in Tunisia per paura del coronavirus. Donnarumma aveva infatti fatto il tampone ed era risultato negativo. Era solito passeggiare in bicicletta nella sua Castellammare, prima del suo ultimo viaggio verso Monastir, dove ha trovato la morte in circostanze ancora poco chiare.



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