Il 2020 è sicuramente un anno che resterà nei libri di storia, senz’altro non in positivo. E purtroppo uno degli eventi che ha funestato quest’anno è la scomparsa oggi di Diego Armando Maradona.

Il più grande di tutti. Potremmo chiuderla qui, senza dire nient’altro. Ma Diego merita invece tutte le parole possibili, tutti i ringraziamenti che Napoli e il calcio possano dargli.

E allora grazie Diego.

Grazie ovviamente per i successi sportivi che hai dato a questa città.

Grazie per gli Scudetti, gli unici che Napoli abbia mai visto, vinti contro le grandi potenze del nord.

Grazie per la Coppa Uefa, l’unico trofeo internazionale che Napoli abbia mai visto, che ha portato in alto la gloria napoletana in tutta Europa.

Grazie per la Supercoppa Italiana, stravinta contro il nemico di sempre, la Juventus, con un roboante 5-1.

Grazie per essere stato quello che eri, il campione del popolo, degli ultimi, di una città che in quegli anni, grazie a te, se scurdav re problem e accuminciav a canta’, come cantava qualcuno.

Grazie per aver fatto capire a tutti che Napoli non era soltanto quella che faceva ammuina, ma che non concludeva nulla, per aver fatto capire a tutti che bisognava fare i conti con noi se si voleva sperare di vincere.

Grazie per il grande cuore che avevi, che ti fece andare a muso duro contro il presidente per giocare una partita nel fango di Acerra per procurare i soldi per un intervento a un bambino gravemente ammalato.

Grazie per la testa alta con la quale ti sei sempre opposto ai poteri forti, per esserti messo come scudo tra la gente e i pregiudizi.

Grazie per il gol del secolo. L’ho davanti agli occhi anche in questo momento. Corsa nella metà campo difensiva a chiedere palla, stop di sinistro, giravolta e due avversari superati con una mossa, allungo palla al piede per superare il centrocampo, gli inglesi che provano a rincorrerti, ma sei già sulla trequarti, scavetto e un altro avversario se ne va, finta di corpo e tocco sempre col sinistro per evitare un altro contrasto ed entrare in area, nuova finta, stavolta al portiere, che non può niente, pallone spinto in rete mentre l’ultimo difensore ti falcia da dietro, gol. Ancora adesso ho i brividi.

Grazie pure per l’altra rete che hai messo a segno quel giorno contro gli inglesi, quel tocchetto di mano non visto dall’arbitro, la Mano de Dios.

Grazie per aver dato una riscossa a un popolo oppresso, anche se arrivata soltanto su un campo di pallone.

Grazie per aver unito una popolazione intera. Poveri, ricchi, avvocati, fruttivendoli, dottori, benzinai, giornalisti… Se si dice Maradona, sono tutti d’accordo, senza se e senza ma.

Grazie per essere stato così divino, per essere stato il nostro simbolo, spesso anche più di Lui. “San Gennà non ti crucciare, tu lo sai ti voglio bene. Ma ‘na finta ‘e Maradona scioglie o sangge dint’e vvene!”

Ma grazie per essere stato così umano. Le tue debolezze, i tuoi errori ti hanno paradossalmente ancora più avvicinato alla gente. Posso dire… Meno male che anche tu eri fallace, altrimenti c’era la seria possibilità di crederti davvero Dio.

AdD10s campione, AdD10s leggenda.

Diego è morto, viva Diego!

Salvatore Emmanuele Palumbo

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