Maradona era Napoli, Maradona è Napoli. Un binomio inscindibile e inattaccabile. E Napoli ha salutato oggi il suo Dio, scendendo per le strade. Non poteva essere altrimenti, nonostante il momento particolare che si sta vivendo.

Appena appresa la notizia, la gente, la sua gente, è andata a rendere omaggio a Diego davanti allo storico murales nei Quartieri Spagnoli, poggiando e accendendo lumini alla sua memoria.


Scene simili a San Giovanni a Teduccio, ai piedi dell’immagine che più di tutte sta facendo il giro del mondo tra siti e notiziari, l’immenso murales ad opera di Jorit che raffigura il viso di Diego e la scritta, oggi veritiera più che mai, “DIO UMANO”. Fuoco acceso sotto il ritratto e tante lacrime, tanta commozione, tanti cori per il figlio di Napoli nato in Argentina.

Fuochi d’artificio per il Pibe de Oro hanno brillato nel cielo di diversi quartieri partenopei, a simboleggiare che la morte non lo allontanerà mai da Napoli.

Grande folla all’esterno dello Stadio San Paolo. Bandiere azzurre raffiguranti Diego posizionate tra le grate dei cancelli e tutto l’impianto illuminato (sarà così per tutta la notte) per l’addio a colui che quello stadio lo ha illuminato con la sua presenza e le sue giocate per anni. Quello stesso stadio che sia il sindaco De Magistris sia il presidente De Laurentiis hanno affermato potrebbe essere rinominato proprio in nome di Maradona.


Anche manifesti funebri sulle pareti napoletane. “Il 25 novembre 2020 è venuto a mancare Diego Armando Maradona. La Napoli che piange. Ciao Dio del Calcio”. Questo si leggio sui manifesti. E il tifoso che ha dato vita a questa iniziativa ha dichiarato che ne farà di nuovi non appena sarà data notizia ufficiale sulla data dei funerali: “In contemporanea con Buenos Aires faremo i funerali che merita”.

Napoli si è tinta di azzurro ancora una volta, come nei giorni delle vittorie che Diego ha regalato oltre trent’anni fa. Chi ama non dimentica.

Salvatore Emmanuele Palumbo



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