Cresce la tensione nella città stabiese, quando mancano ormai pochi giorni all’8 dicembre, giornata che a Castellammare è da sempre caratterizzata per l’accensione dei falò illegali della criminalità organizzata, nei vari quartieri cittadini. Quest’anno l’emergenza sanitaria in corso ha costretto il sindaco Gaetano Cimmino a vietare qualsiasi accensione di fuochi. Ma nonostante ciò la cosiddetta “guerra dei falò” è cominciata. Ieri mattina così vigili e carabinieri hanno sequestrato oltre 10 quintali di legna al rione Savorito e al Cicerone.
L’attività di contrasto ai trasgressori e ai predoni dei boschi è entrata nel vivo in vista dell’Immacolata. Il sindaco Cimmino, nei giorni scorsi, ha firmato un’ordinanza che sanziona con multe fino a 500 euro chi viene trovato ad accumulare o accendere legna. “Il diktat però sembra non bastare – afferma il primo cittadino – I segnali di una vigilia dell’Immacolata caratterizzata dalla guerriglia nei quartieri a rischio ci sono tutti. Le forze dell’ordine e i nostri agenti di polizia municipale, in cooperazione con Am Tecnology che si occupa della raccolta differenziata in città, hanno scovato e posto sotto sequestro quintali di legna accatastata nei quartieri Savorito e Cicerone. Un’attività di prevenzione e contrasto – continua Cimmino – che proseguirà senza sosta nei prossimi giorni per porre un argine all’illegalità diffusa. Lo Stato c’è e si farà sentire”.
Appena due anni fa i falò dell’Immacolata si trasformarono, al rione Savorito, in una manifestazione della camorra contro i collaboratori di giustizia. Nella notte dell’Immacolata fu infatti dato alle fiamme un manichino raffigurante un pentito, con uno striscione che arrecava la scritta: “Così devono morire i pentiti, bruciati”. E così anche quest’anno potrebbe svolgersi, anche se in via del tutto abusiva, la sfida dei rioni per i fucaracchi dell’Immacolata. A partire dal rione Scanzano, continuando via via con il Savorito, Moscarella, il Cicerone e l’Annunziatella.
Proprio per evitare raccolta abusiva di legna, anche i sindaci di altri comuni del circondario hanno vietato ovviamente i falò. Si tratta di Paolo Cimmino, sindaco di Gragnano, e di Ilaria Abagnale, primo cittadino di Sant’Antonio Abate. Il sindaco Cimmino ha firmato un’ordinanza che vieta il trasporto e l’accensione “di pire in legno e altro materiale infiammabile” per i prossimi 7 e 8 dicembre. Una precauzione per evitare che, in piena emergenza Covid, la guerriglia dei quartieri stabiesi si estenda ai comuni vicini. La stessa preoccupazione condivisa con il sindaco di Sant’Antonio Abate che ieri ha firmato un provvedimento simile.