Una imbarcazione spoglia, priva di tutti i componenti, abbandonata sul ciglio della trafficata strada statale “18 Tirrena Inferiore” nel tratto che attraversa il Comune di Ercolano. Stavolta è la realtà supera l’immaginazione. A indignarsi pubblicamente è lo stesso Ciro Buonajuto attraverso i Social. «Come definireste la persona che ha “ormeggiato” e abbandonato questa barca sul ciglio di una strada?», si domanda il primo cittadino.

E commentando l’insolito avvistamento annuncia: «Domani verrà prelevata a spese della comunità, ovvero con i soldi di tutti noi. Perché questa persona ha addirittura abraso la matricola del carrello per evitare di essere rintracciato; e magari adesso sta davanti ad una tastiera a criticare e lamentarsi perché la città è sporca».


Poi Buonajuto avverte senza mezzi termini: «Vergognati! E sappi che stiamo controllando tutte le telecamere a disposizione per beccarti». Infine l’appello rivolto alla cittadinanza con una sottile vena polemica: «Mi auguro che gli Ercolanesi si indignino davanti a questi comportamenti che condannano la nostra città e rubano a tutti un pezzo di futuro e di dignità (anche se già immagino che la colpa sarà comunque del Sindaco…!)».


Non è la prima volta che per le strade cittadine, soprattutto in quei luoghi più periferici, capita purtroppo di incontrare rifiuti ingombranti abbandonati dagli incivili come divani, televisori, frigoriferi e elettrodomestici vari. Ma effettivamente un rifiuto ingombrante di tali dimensioni, in una zona non del tutto isolata, desta non poche perplessità sul sistema di pattugliamento del territorio.

Non sono mancate infatti le polemiche sui Social. Questo il commento di uno di loro alla notizia: “Questo deve far riflettere su come sia facile ad Ercolano svernare rifiuti in ogni dove ed in ogni ora, la città ne è piena”. Sul banco degli imputati il sistema di videosorveglianza urbana che da anni espone l’Amministrazione a forti critiche. È il caso di ricordare Via Castelluccio nella omonima contrada al confine con San Sebastiano al Vesuvio costantemente teatro di sversamenti illeciti di rifiuti speciali e pericolosi come il pezzame il quale funge da combustibile per i roghi appiccati in maniera dolosa. Ma anche altri quartieri di periferia come la contrada “San Vito”, nel Parco Nazionale del Vesuvio, sono scarsamente controllati come denunciano da anni i Comitati civici a tutela dell’ambiente e del paesaggio.

Danilo Roberto Cascone



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