Con l’ultimo bollettino del centro operativo comunale si riscontrano attualmente sul territorio pomiglianese circa 160 positivi di cui uno ricoverato, ma diminuiscono i numeri dei tamponi effettuati. Il numero dei guariti sale a 65 e purtroppo si registra un decesso.

L’indice RT sembra scendere, ma l’apertura graduale delle scuole e le riaperture al pubblico delle attività di ristorazione e dei bar, previste dall’ultimo aggiornamento del dpcm nazionale che riporta la Campania in zona gialla, desta non poche preoccupazioni.


Il giorno 20 gennaio il sindaco Del Mastro ha emanato un ordinanza che ha rinviato al giorno 25 il rientro in classe delle 4 e 5 elementari. Lo stesso giorno ripartiranno le scuole secondarie di primo grado, mentre è prevista per il 1 febbraio la riapertura delle scuole superiori con presenza in classe per il 70% degli alunni.

Molte famiglie sembrano essere preoccupate per la ripresa delle attività scolastiche in presenza, non pochi genitori hanno fatto appello al sindaco per richiedere un rinvio delle riapertura. Le preoccupazioni dei genitori pomiglianesi sono dettate dalla difficoltà nel poter rispettare a pieno le norme di sicurezza, a causa delle carenze strutturali di molti istituti che non dispongono di aule sufficienti per dimezzare il numero di alunni per classe.


Il numero di alunni per sezione si aggira intorno alle 22 unità circa, le cosiddette classi pollaio, dove sarà difficile creare distanziamento. Alcuni dirigenti scolastici, stanno valutando l’ipotesi di prolungare gli orari delle lezioni, ma il tutto è ancora alla fase embrionale. Per il momento restano molti dubbi e la paura che la riapertura totale delle scuole faccia risalire i contagi, cosa che riporterebbe all’ennesima chiusura degli istituti con gravi conseguenze per lo stato emotivo di bambini e adolescenti.

Intanto i ristoratori e i bar locali hanno ripreso l’attività dopo mesi di stallo, anche se lentamente. Un toccasana per l’economia cittadina, ma non tutti gli esercenti riescono a rispettare le norme di sicurezza per cui nel week-end molti residenti lamentano la presenza di grandi assembramenti nelle strade centrali fuori i bar, spesso anche oltre l’orario consentito. I controlli sul territorio sono più blandi e qualche furbetto dell’aperitivo riesce a farla franca.


La campagna vaccinale a livello nazionale procede a rilento, l’immunità di gregge è ancora molto lontana, secondo i virologi nei prossimi mesi andremo incontro alla terza ondata, comportamenti irresponsabili e irrispettosi potrebbero riportare la Campania in zona rossa, le massime istituzioni fanno appello al buonsenso di ogni singolo cittadino. Non resta che stringere i denti fino al sopraggiungere dell’estate, quando ormai quasi il 40% della popolazione, secondo la programmazione della campagna di vaccinazione “L’Italia rinasce con un fiore”, dovrebbe essere stata vaccinata.

Cinzia Porcaro



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