Il mondo della ricerca scientifica è in gran fermento. Lo dimostrano gli studi, la collaborazione mondiale tra scienziati, la condivisione delle scoperte, la cooperazione fra le case farmaceutiche che in uno sforzo globale si stanno adoperando con tutti i mezzi a disposizione per fronteggiare la pandemia da Sars-CoV-2.
Ne sono esempio proprio i vaccini sinora autorizzati, Pfizer/BionTech, AstraZeneca e Moderna. Ma altri sono in dirittura d’arrivo e “prima di Pasqua potremmo avere cinque vaccini in totale” secondo Armando Genazzani, rappresentante italiano al Chmp dell’Agenzia europea del farmaco.
“Due sono quelli già arrivati, poi abbiamo AstraZeneca – ha dichiarato Genazzani – e sono stati presentati da parte di Johnson & Johnson i dati del suo vaccino efficace dopo una dose, poi c’è Novavax che è particolarmente avanti”.
“Questi vaccini contro il Covid – ha aggiunto – sono stati immaginati per il virus senza varianti, c’è un riconoscimento degli anticorpi che si vengono a creare con l’immunizzazione leggermente inferiore per queste varianti, ma rimangono efficaci. Certamente adesso con entrambe queste tecnologie che sono state sviluppate, sia quella a mRna che quella con adenovirus, le aziende sono in grado di correggere in corsa i vaccini per renderli efficaci anche contro le varianti. Per un po’ di tempo dovremmo rincorrere il virus”.
Tuttavia non sarà semplice immunizzare la popolazione mondiale in tempi relativamente brevi, anzi secondo Genazzani sarebbe già un risultato apprezzabile e positivo riuscire a vaccinare le persone ad alto rischio entro l’estate.
“Ad oggi – ha spiegato – sappiamo che i tre vaccini anti-Covid approvati prevengono l’infezione sintomatica dei pazienti. Ancora non sappiamo, anche se immaginiamo di sì, se saranno in grado di arginare il contagio. Non ci sono dati per dirlo”.
Il professore ha poi voluto sottolineare l’importanza del vaccino AstraZeneca. “Vorrei chiarire che il vaccino di AstraZeneca è di ‘serie A’, un ottimo vaccino. Quello che ha dimostrato negli studi clinici è di ridurre la possibilità di contrarre una malattia sintomatica come hanno dimostrato gli altri due vaccini. Riduce più del doppio la possibilità di contrarre la malattia, di quasi due terzi. E’ una cosa utilissima anche per far ripartire il Paese dipenderà ovviamente dalla quantità di dosi che avremmo. E’ un vaccino, quello di AstraZeneca, che rientra perfettamente in una campagna vaccinale e speriamo ne arrivino altri”. E sulle indicazioni fornite dall’Aifa secondo le quali il vaccino sarebbe consigliabile tra i 18 e i 55 anni di età, ha precisato: “L’Aifa non ha detto che questo vaccino è vincolato ai pazienti al di sotto dei 55 anni, ma ha detto che nel momento in cui vi sono una quantità sufficiente di vaccini per partire con una campagna vaccinale per gli anziani, essendo quello di AstraZeneca un vaccino che presenta delle evidenze inferiori” dal momento che gli anziani “sono coperti, può partire una seconda campagna vaccinale per le persone ad alto rischio di contrarre il virus, ma non ad alto rischio di mortalità”.