Ieri, lunedì 1 febbraio, anche a seguito della pronuncia del Tar Campania che ha accolto il ricorso di un gruppo di genitori no Dad, sarebbero dovuti rientrare in presenza gli studenti degli Istituti Superiori di secondo grado, ma quale sarà stata la percentuale effettiva degli studenti effettivamente registrati in presenza o in Dad, nei giorni a venire ne sapremo di più.
Tra le riaperture, gli slittamenti, le proroghe di chiusura, gli scioperi studenteschi, le raccomandazioni di De Luca, la scuola campana è nel caos più totale.
Resteranno ancora in Dad diverse scuole per diversi motivi, territoriali, perché chiuse dai sindaci, organizzative, per problemi di inagibilità degli istituti.
Anche gli studenti sono, però, in sommossa a seguito dell’enorme confusione e incertezza determinate dalle nuove regole legate alla didattica e in particolare all’alternanza tra didattica in presenza e Dad, agli orari, alle norme per il pranzo per chi entrando alle 10 esce alle 15.
Scioperi previsti in moltissimi degli Istituti superiori di Napoli. Al Vico, chiuso per sanificazione dopo l’occupazione dei giorni scorsi, gli studenti allestiranno striscioni e non si collegheranno e al Sannazaro niente Dad né presenza, ma richiesta di sit-in con il dirigente.
Gli studenti lamentano la mancanza di garanzie relative ad un rientro in sicurezza. Il diritto allo studio, sostengono, non può non andare di pari passo con il diritto alla salute.
In merito alle raccomandazioni inviate ai dirigenti scolastici dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è invece intervenuto il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Luisa Franzese che in una nota ha chiarito alcuni punti focali. Innanzitutto la richiesta di Dad da parte dei genitori potrà avvenire solo per gli alunni in situazione di fragilità o che certificano la presenza di persone conviventi fragili nel proprio nucleo familiare.
In secondo luogo ha voluto precisare percentuali e orari dei turni di ingresso degli studenti. Infine per quanto riguarda la riduzione oraria consentita, la Franzese ha sottolineato che essa andrà recuperata nelle modalità che gli istituti riterranno più opportuna nell’interesse e nel rispetto del diritto all’istruzione di tutti gli studenti.