Il presidente De Luca ritorna sulla questione della distribuzione dei vaccini e di quanto le “evidenti sperequazioni” tra le regioni abbia danneggiato la Campania.
I numeri parlano chiaro per De Luca: “Abbiamo ricevuto 64mila dosi in meno rispetto al Lazio che ha la stessa nostra popolazione; 26mila in meno dell’Emilia Romagna che ha 1,3 persone in meno rispetto a noi. E 7mila in meno del Veneto che ha 900mila abitanti in meno”.
Come comportarsi, come procedere a fronte della penuria di sieri da poter inoculare ai cittadini campani? “Se non arrivano i vaccini – aggiunge De Luca – potremmo preferire fare la prima dose e poi si vede. Cosa vuol dire? Che la copertura contro il virus per quello che riguarda i Pfizer, Moderna, che hanno una efficacia molto elevata, o Astrazeneca, sicuramente si riduce, ma se dobbiamo stare fermi meglio avere una copertura al 50-60 percento che stare a contemplare il nulla. Vedremo come evolve la situazione”.
Vaccini acquistati dalla Regione? “A breve novità”, dice il governatore della Campania ma di certo la regione non si rivolgerà a mediatori o intermediari, parliamo ad aziende ufficiali e agli Stati. In ogni caso i vaccini che saranno somministrati saranno valutati e approvati da autorità di controllo come Ema e Aifa”. E a questo proposito ha chiesto ai due enti, quello europeo e quello nazionale di lavorare anche di notte per vagliare i nuovi vaccini che potrebbero risolvere la grave crisi causata dalla mancanza di sieri: “Nei momenti di grande crisi si lavora anche di notte per affrontarli. Per l’approvvigionamento dei vaccini all’estero forse ci saranno già novità per la prossima settimana”.