“E’ stata una iniziativa nata d’istinto – spiega presidente della III Municipalità, Ivo Poggiani – con alcune delle ‘Forti Guerriere’ per non creare assembramenti, e il parroco. Un po’ di cittadini quando ci hanno visto si sono aggregati”.
Un mazzo di fiori, un paio di scarpe rosse sotto casa di Ornella Pinto, la donna massacrata con 12 coltellate dall’ex compagno, Pinotto Iacomino, due giorni fa a Napoli.
Una iniziativa per ricordare Ornella, ma soprattutto per invitare ancora una volta tutte le donne a denunciare o contattare le associazioni per attivare una protezione sociale nei loro confronti. E’ questo il messaggio mandato oggi dall’Associazione Forti Guerriere che, appunto, insieme a Poggiani, e al parroco Don Enzo Marzocchi hanno voluto riportare l’attenzione sula triste storia di Ornella e di tante donne vittime di uomini violenti, malati, stupudi.
“La settimana scorsa abbiamo commemorato Fortuna – ha aggiunto Ivo Poggiani – e ora di nuovo siamo qui, sapendo che non basterà qualche manifestazione per evitare questi episodi ma che è importante ricordare alle donne che non sono sole. Se hanno paura di andare dalle forze dell’ordine perché magari non vogliono si sappia in famiglia o temono vendette dall’uomo, ci sono le associazioni, i parroci, i centri antiviolenza che avviano una prima protezione. Le ‘Forti Guerriere’ hanno ribadito che nessuna si salva da sola, ma loro ci sono, come anche le forze dell’ordine”.
Nel Rione Sanità domenica scorsa era stata infatti ricordata Fortuna Belisario, donna uccisa nel 2019 dal marito che dopo due anni di detenzione è stato mandato ai domiciliari.
Il nuovo omicidio conferma i dati che danno un aumento di violenza domestica contro le donne nei lungi periodi di chiusura forzata in casa.
“Oggi è la domenica di Nicodemo, che va da Gesù di notte a cercare la luce. Ecco, questo devono fare le donne, denunciare, cercare la luce”. Così Don Enzo Marzocchi, sacerdote del quartiere Sanità, spiega il messaggio lanciato questa mattina insieme alle donne dell’associazione Forti Guerriere nel ricordo di Ornella. “Ogni volta – spiega il parroco – mi sembra impossibile che accadano ancora queste cose e solo con la denuncia se ne esce.
Noi abbiamo il dovere tutti di collaborare e affiancare chi è vittima di questa cultura maschilista”.