Di recente è stato reso noto che a febbraio scorso è stato consegnato un plico al Comandante della Polizia Locale, Luigi Maiello, contenente una lettera minatoria e un articolo che si riferiva alla vicenda sui sequestri convalidati dal gip del tribunale di Nola di alcuni appartamenti realizzati negli scorsi anni a Pomigliano.

Nella lettera oltre all’articolo, s’intima all’ufficiale di abbandonare i controlli sul territorio pomiglianese. “Cambia aria sei ancora in tempo… Sei un morto che cammina ti faremo sparire cosi non potranno nemmeno piangerti”. L’attività svolta da Maiello per la legalità e la trasparenza dell’intero territorio ha sicuramente toccato gli interessi economici di qualcuno. Ad oggi sono stati sequestrati ben 300 appartamenti per un valore complessivo di 50 milioni di euro.


I controlli proseguono ormai da quasi un anno, Maiello sta indagando sulla presunta illegittimità di alcune procedure che riguardano il “Piano casa” a Pomigliano che hanno portato ai sequestri di certi complessi edilizi e box auto già completati e del sequestro dei cantieri di altri in fase di costruzione.

Il Comandante a fronte della gravità delle minacce contenute nella lettera ha depositato una denuncia presso il comando dei Carabinieri di Pomigliano contro ignoti. La cosa più sconcertante sono state le chiare minacce di morte rivolte non solo a Maiello ma anche alla sua famiglia, in una delle frasi si fa chiaro riferimento anche all’indirizzo di casa dell’ufficiale. “Sappiamo dove vivi tu e la tua famiglia”.


Oltre alla lettera è stato consegnato al comune un dossier sempre anonimo di sei pagine in cui si accusa il Comandante di aver truccato le procedure concorsuali con cui avrebbe fatto carriera, in più si dichiara che lo stesso ha mostrato di essere affetto da “labilità psichica”. Scena già vista che si riferisce a fatti vecchi.

Un altro dossier che riguardava il comandante contenente le stesse accuse fu presentato tempo fa da un pubblico funzionario del nolano che uscì allo scoperto cercando di far processare Maiello. Il comandante non stette a guardare e depositò una denuncia per diffamazione. Dopo l’avvio dei procedimenti penali e il decorso della legge con tutti i suoi accertamenti, il dossier e le accuse a carico di Maiello furono archiviate.

Come in passato il Comandante in questi giorni ha depositato questo ultimo dossier alla procura di Nola firmando una denuncia in cui ipotizza chi siano gli autori del “dossier infamante”.


Il clima a Pomigliano è teso ma di certo non sono mancati slanci di solidarietà dalle istituzioni locali, il primo cittadino e tutta la maggioranza si è stretta attorno al comandante di cui ha sostenuto dal primo momento la lotta contro l’illegalità.

Ma anche altri comuni in cui Maiello ha operato in passato hanno lanciato il loro accorato sostegno. La cittadinanza pomiglianese non è stata di certo a guardare e al di la della bandiera politica di appartenenza ha mostrato grande affetto e rispetto per Maiello, che ha dichiarato: “Noi non ci fermeremo e continueremo ad attenzionare tutte quelle attività riconducibili sul territorio a soggetti criminali”.

Cinzia Porcaro



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