“Abbiamo realizzato in Italia un modello organizzativo che non funziona, che non è il massimo di razionalità e di efficienza”, l’affondo del governatore. “Nella nota che ha mandato la Regione Campania al Ministero della Salute – ha spiegato – abbiamo parlato con estrema chiarezza: non è più tollerabile il livello di confusione che esiste quando si parla di Covid in Italia.



Parlano sul Covid il Cts, l’Iss, l’Agenzia italiana per il farmaco, il commissario straordinario nominato dal Governo e alla fine, se e quando capita, i dirigenti del Ministero della Salute”, ha aggiunto ancora De Luca. “Ci siamo permessi di sottolineare il fatto che questo modello organizzativo, al di là delle persone, non può funzionare, e abbiamo chiesto al Governo italiano che sul Covid parli una sola voce, che non può che essere quella del Ministero della Salute come avviene in tutti i Paesi civili del mondo, dove non ci sono commissari che vanno in giro a fare non si sa che cosa”.


Il presidente della Regione Campania ha poi usato parole forti nei confronti del Commissario Figliuolo. Appena “una settimana fa eravamo a un passo dalla beatificazione – ha commentato – pur sapendo tutti quanti che quando si dice che abbiamo raggiunto 500mila dosi di vaccino, l’unico che non c’entra niente è il commissario straordinario, perché quello è tutto ed esclusivamente il lavoro delle Regioni.


Anzi, per quello che mi riguarda – ha concluso De Luca – il ruolo del commissario continua a essere negativo. In Campania le dosi di Pfizer arrivano nella giornata di mercoledì fra le 14 e le 17, cioè noi cominciamo a perdere i primi tre giorni della settimana. Non credo che sia inevitabile, tanto per dire qual è il livello di efficienza con il quale dobbiamo fare i conti”.

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