Manca una sola vittoria per sollevare al cielo di Wembley quella splendida coppa d’argento, che per noi italiani manca da 53 anni, perché l’Italia va dritta dritta in finale dopo una partita più che sofferta conclusasi solamente alla lotteria dei calci di rigore.


Stasera sempre a Wembley si giocherà Inghilterra-Danimarca, seconda semifinale dalla quale verrà fuori il nome della nostra avversaria di domenica.

C’è da dire che la Spagna è riuscita a imporre il gioco che voleva, ha fatto la partita che voleva, mentre l’Italia ha stretto saldamente i denti in difesa per pungere con le ripartenze: non il miglior gioco, non è assolutamente da Mancini, ma gli azzurri si sono dimostrati compatti ed efficaci come sempre.

Il canovaccio della partita è sempre lo stesso: possesso Spagna, difesa Italia. Ma a noi le occasioni non mancano comunque: infatti al 3’ Barella scheggia il palo ma in offside oppure sempre il centrocampista dell’Inter a porta vuota spreca tempo e si fa recuperare. O ancora l’incrocio dei pali colpito da Emerson nel finale del primo tempo.


Alle Furie Rosse, data l’assenza di Morata (che subentra dopo), manca un finalizzatore di razza, ed è forse per questo che gli azzurri sono riusciti a non concedere il gol nel primo tempo. Solo un tiro in porta per gli iberici nei primi 45: Donnarumma come al solito si supera su un grandissimo Dani Olmo deviando la palla in corner.

Anche nel secondo tempo si continua così ma al minuto 59 parte un contropiede letale: filtrante al bacio di Insigne per Immobile che si perde durante la corsa alla porta scaricando così su Chiesa. Tiro a giro come Insigne ed è gol: il Wembley azzurro va in delirio a mezz’ora dalla fine.




Per 5 minuti il gol pare dare la giusta strigliata all’Italia, che va vicinissima al raddoppio con Berardi, ma dopo i 300 secondi di rifornimento di carburante per la Spagna si soffre e le Furie Rosse pareggiano quando mancano solo 10 minuti alla fine: Morata, servito da Dani Olmo, spiazza Donnarumma a tu per tu con il portiere di Castellammare di Stabia.

Si va ai supplementari dopo un paio di passaggi insidiosi che hanno impaurito tutta Italia. Primo tempo spento, entrambe le compagini sono stanche, ma gli spagnoli non rinunciano al loro asfissiante possesso palla.

Nella ripresa si vede una buona Italia, che trova anche il vantaggio con Berardi: ottima palla di Chiellini per l’ala del Sassuolo che colpisce in modo goffo ma ancora una volta efficace. Ma dopo qualche secondo di festa si alza la bandierina e il gol viene vanificato. Calci di rigore.


Locatelli sbaglia il primo tiro dal dischetto: sembra l’inizio della fine. Invece no, perché Dani Olmo mantiene il pari calciando alle stelle. Poi le coppie Belotti-Moreno e Bonucci-Thiago portano lo score sul 2-2. Bernardeschi trasforma, Morata no. Il rigore decisivo è del nostro miglior tiratore: Jorginho, che spiazza Unai Simòn e regala una notte di festa all’intera penisola. Siamo in finale: è questo lo slogan che accompagna la grande festa azzurra. L’Italia è in finale ad Euro 2020.

Giuseppe Garofalo



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano