Ci sono anche il vescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, e il sostituto procuratore dell’Antimafia Giuseppe Cimmarotta tra i vincitori del premio Michele Cavaliere, svoltosi ieri mattina nella chiesa di Sant’Erasmo. Il premio in memoria dell’imprenditore gragnanese vittima della camorra, ucciso per essersi ribellato al pizzo imposto dal clan Carfora.


L’ormai tradizionale cerimonia di consegna dei riconoscimenti alle personalità che si sono contraddistinte per il loro impegno a favore della giustizia e della legalità è giunta alla terza edizione. L’evento, organizzato dal circolo della legalità e da Sos Impresa, si è svolto per la prima volta a Gragnano, dopo le prime due edizioni “stabiesi”.

La giuria ha deciso di consegnare i riconoscimenti per l’anno 2021, oltre che a monsignor Battaglia e a Cimmarotta, anche a Carmela Manco, presidente in famiglia Onlus; Francesca Ghidini, giornalista RAI; Marcello Ravveduto, docente università degli studi di Salerno; Salvatore Di Matteo, imprenditore antiracket.



Alla premiazione ha partecipato anche il prefetto Giovanna Cagliosto, commissario straordinario di governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura. “Nonostante le difficoltà relative al Covid – affermano gli organizzatori – abbiamo voluto fortemente questa edizione che per la prima volta si è tenuta a Gragnano, città dell’imprenditore al quale è dedicato il Circolo e lo stesso premio.

È sicuramente un messaggio importante. La giuria ha deciso di consegnare il premio anticamorra a sei personalità che si sono contraddistinte per il loro impegno a favore della legalità e della giustizia. Il loro esempio, la loro tenacia, il senso di giustizia merita di essere evidenziato: sono tutti un esempio da seguire per l’intera cittadinanza”.

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