Nei giorni scorsi le parole di Draghi erano state dure e senza mezze misure: “Appello a non vaccinarsi è appello a morire”; “Il green pass non è un arbitrio, è una condizione per tenere aperte le attività economiche” ed è “una misura che dà serenità”. “Con i vecchi parametri molte regioni passerebbero di nuovo in zona gialla, invece così restano in zona bianca”. E a proposito di appelli a non vaccinarsi aveva risposto: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore”.


Risposte e polemiche alle parole di Draghi dalla politica e non solo e tante le manifestazioni contro “il passaporto schiavitù e l’obbligo vaccinale”. Iniziative in una cinquantina di località in tutta Italia da nord a Sud, Napoli compresa. Manifestazioni dirette appunto “contro il passaporto schiavitù”, così viene definito il Green Pass, gli obblighi vaccinali, la truffa Covid e la dittatura sanitaria.

“No al green pass, adesso basta”. Questo l’urlo dei partecipanti alla manifestazione di questo pomeriggio a Piazza Dante in contemporanea con altre piazze in Italia. No vax e contrari alla certificazione verde che si sono dati appuntamento per “tutelare la propria libertà”.

Alcune centinaia di persone hanno aderito alla manifestazione di Napoli promossa sui social contro il green pass la misura che entrerà in vigore dal 6 agosto.


Bandiere e striscioni per manifestare la loro volontà di non vaccinarsi per sottrarsi a quella che definiscono una dittatura sanitaria, ma soprattutto contro un sistema che annullerebbe la libertà personale contravvenendo ai dettami costituzionali.

La polizia, presente sul posto con un paio di blindati, ha vigilato sulla manifestazione che si è svolta in modo del tutto pacifico.

Tra i manifestanti molti quelli che non indossano la mascherina, ma c’è anche chi la porta. Il sit-in, che si è svolto in contemporanea con le analoghe iniziative promosse in altre città d’Italia, si è tenuto a piazza Dante, nel centro storico del capoluogo partenopeo. Uno dei manifestanti, munito di megafono, ha parlato alla folla delle cure sperimentali come alternativa al vaccino; un lungo applauso quando è stato citato il premio Nobel Luc Montagnier, noto per le sue posizioni critiche sui vaccini.


Tutti insieme, in più occasioni, hanno urlato: “Libertà”. Una condizione che sentono di perdere con le nuove regole.

“Dobbiamo ribellarci per noi e per i nostri figli. Per un futuro che ci appare sempre più a favore dei potenti che decidono per noi. Vogliamo essere liberi di scegliere per la nostra salute e con questa manifestazione lo ribadiamo con forza a tutta la politica del paese”.


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